Trentino, orsi è allarme turismo. La presenza degli orsi e l’aumento degli avvistamenti fatti anche vicino a luoghi frequentati dall’uomo comincia a spaventare i turisti. In Trentino il problema sembra stia cominciando a prendere corpo. Dopo l’episodio dello scorso 5 aprile, in cui è rimasto ucciso Andrea Papi, proprio a seguito di un’aggressione da parte di un’orsa, sono cominciati a circolare sempre più assiduamente, video che testimoniano la presenza degli orsi nei boschi del Trentino, ma non solo. Qualche plantigrado è stato filmato anche vicino a luoghi frequentati dall’uomo e, in vista della prossima estate che si sta avvicinando, il problema sembra si stia concretizzando: i turisti cominciano ad aver paura di frequentare i boschi di quelle zone. Si sa l’estate per molti vuol dire mare, ma per tanti altri significa anche passare qualche giorno al fresco delle montagne delle Dolomiti, soprattutto per chi ama camminare proprio per quelle zone. I turisti della montagna estiva difficilmente stanno con le mani in mano, chi sceglie i posti in altura per trascorrere le ferie nella maggior parte dei casi è anche abituato a lunghe passeggiate per luoghi incontaminati. Si parla sempre (o forse è meglio dire spesso), di passeggiate fatte lungo i sentieri tracciati, ma che comunque finiscono nei boschi. E i boschi, adesso, a molti non sembrano più così sicuri per l’uomo. E questo sembra stia influendo sulle scelte dei turisti. Secondo quanto segnalato da diversi albergatori della zona, sarebbero moltissime le telefonate e le email ricevute e con cui vengono chieste informazioni proprio sulla situazione degli orsi. E se fino allo scorso anno nessuno sembrava porsi domande in tal senso, dopo quanto successo lo scorso aprile le cose sembrano decisamente cambiate.

Trentino, gli orsi ora spaventano e i turisti chiamano per chiedere informazioni o dare disdette

In Trentino è dalla fine degli anni Novanta che la ripopolazione dell’orso bruno alle pendici del massiccio del Brenta rappresentava quasi un’ottima pubblicità per attirare turisti: l’orso appariva su ogni volantino, brochure o manifesto che parlasse della zona, proprio per attirare pubblico. Adesso la cosa si è stravolta completamente. Questo raccontano diversi operatori turistici. E cioè che nell’ultimo mese, insieme alle richieste di informazione da parte di possibili turisti interessati a trascorrere qualche giorno nella zona, sono arrivate anche molte disdette. Gli operatori turistici delle strutture interessate si sono limitati a confermare che: tanti hanno chiamato o scritto e-mail chiedendo informazioni. L’allarme vero pare stia arrivando invece dall’Alto Adige. Tanto da aver spinto la Provincia Autonoma di Bolzano ad emettere una nota nella quale è stato rivelato che sul territorio sono presenti tre orsi maschi ed è stato assicurato che : “le misure adottate sono incentrate sulla prevenzione e la dissuasione. La priorità assoluta rimane quella di garantire la sicurezza della popolazione e degli ospiti che soggiornano sul nostro territorio”. Un chiarimento che si è reso necessario dopo la preoccupazione mostrata da decine di cittadini tedeschi che hanno contattato sia il Consolato tedesco a Milano che quello onorario a Bolzano. Tutto questo sta comportanto un’allerta da parte dei gestori di strutture ricettive che hanno paura di trovarsi con un numero di disdette consistenti, proprio alla luce di quanto successo in aprile e a seguito di tutte le notizie che, da quell’evento in poi, si stanno susseguendo sulle presenze degli orsi in quelle zone. E intanto proprio in Trentino stanno cercando di organizzarsi per continuare ad accogliere i turisti garantendo la massima sicurezza, magari offrendo consigli e senza nascondere che comunque gli orsi sono presenti in zona. Questo soprattutto ha sottolineato il presidente degli albergatori altoatesini dell’Hgv, Manfred Pinzger che ci ha tenuto a dire che bisogna dire la verità a chi vuole venire a visitare le nostre zone, gli orsi ci sono. Mentre le autorità le hanno preparato un vademecum sul comportamento da tenere in caso di incontro con un plantigrado. Diversa la posizione del le associazioni animaliste se la prendono con una politica sbagliata, quella adottata da parte della Provincia Autonoma.