Cosa studiare per il Tfa sostegno 2023? Chi partecipa all’ottavo Ciclo del TFA Sostegno Didattico, dovrà prepararsi innanzitutto per affrontare un test di selezione articolato in 60 domande a risposta multipla.

Cosa studiare per il Tfa sostegno 2023? Prova di accesso

In attesa che venga ufficializzata la data del Tfa sostegno, atteso comunque entro la fine di giugno, chi ambisce a partecipare per ottenere l’abilitazione ad insegnante di sostegno, può iniziare a prepararsi studiando le materie previste dall’allegato C del decreto relativo ai “criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno”.

Le prove saranno tre: una preselettiva, una scritta e una orale. In questo articolo parleremo di come sarà articolata la prova preselettiva.

Come detto, bisognerà rispondere a 60 domande a risposta multipla, di cui:

  • 20 su lingua e comprensione dei testi in lingua italiana
  • 15 sulla didattica in relazione all’ordine di scuola
  • 5 sull’empatia e l’intelligenza emotiva
  • 5 su creatività e pensiero divergente
  • 15 sull’organizzazione e legislazione scolastica.

Contenuti su cui prepararsi

Per essere preparati ad affrontare la prova di selezione, sarà dunque importante esercitarsi sugli argomenti sopra elencati, in particolare bisognerà studiare le principali leggi relative all’organizzazione scolastica e al processo inclusivo degli alunni disabili.

Ecco gli argomenti da conoscere:

  • NORMATIVA SCOLASTICA SULL’INCLUSIONE (competenze organizzative)

L’inclusione è un tema importante nel mondo dell’istruzione e sempre più rilevante in una società che cerca di promuovere l’uguaglianza e la diversità. La normativa scolastica sull’inclusione si riferisce alle pratiche e alle politiche che favoriscono l’integrazione degli studenti con esigenze speciali all’interno delle scuole.

In Italia, l’inclusione è un obiettivo fondamentale del sistema scolastico, come sancito dalla Legge 104/92. Secondo questa legge, gli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) hanno il diritto di frequentare la scuola ordinaria, con l’obiettivo di favorire la massima integrazione e l’inclusione sociale.

Per garantire l’inclusione degli studenti con esigenze speciali, la normativa scolastica prevede l’adozione di metodologie didattiche e di supporti personalizzati. In particolare, la Legge 170/2010 istituisce il modello di “didattica inclusiva”, che prevede l’utilizzo di metodologie che permettano di rispondere alle diversità degli alunni, valorizzandone le potenzialità e permettendo loro di apprendere al massimo delle loro possibilità.

Inoltre, la normativa prevede la figura del docente di sostegno, un insegnante specializzato che fornisce supporto personalizzato agli studenti con disabilità o DSA. Il docente di sostegno lavora in collaborazione con il docente curricolare, progettando attività personalizzate e fornendo gli strumenti necessari per favorire l’apprendimento degli studenti con difficoltà.

La normativa scolastica sull’inclusione si estende anche alla valutazione degli studenti. Infatti, il Ministero dell’Istruzione ha emanato alcune circolari che forniscono indicazioni sulle modalità di valutazione degli studenti con disabilità o DSA. In particolare, si prevede l’adozione di strumenti e modalità di valutazione personalizzati, che tengano conto delle specifiche esigenze degli alunni e valorizzino le loro competenze.

  • NORMATIVA SCOLASTICA GENERALE (competenze organizzative

La normativa scolastica generale riguarda l’insieme di regole e disposizioni che definiscono gli aspetti organizzativi del sistema scolastico italiano. E’ una materia estremamente vasta e complessa, che verte sulla definizione dei principi fondamentali della didattica, sui diritti e doveri dei docenti, degli studenti e del personale scolastico, sulla gestione delle istituzioni scolastiche, sulla valutazione delle competenze e sull’adozione delle politiche educative.

Il primo aspetto della normativa scolastica riguarda le competenze organizzative, ovvero l’insieme di disposizioni che regolamentano gli aspetti gestionali delle istituzioni scolastiche. In particolare, si tratta di una materia che si occupa dell’organizzazione delle scuole, delle modalità di finanziamento, del reclutamento e formazione del personale scolastico, della gestione delle risorse e dei rapporti tra scuola e territorio.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle scuole, la normativa scolastica prevede la possibilità di creare diverse tipologie di istituti, a seconda delle esigenze e delle caratteristiche del territorio. Ad esempio, ci sono le scuole statali, le scuole private, le scuole paritarie e le scuole pubbliche non statali. Ogni tipo di istituto ha delle specifiche caratteristiche organizzative e gestionali, che devono essere rispettate dalla dirigenza scolastica.

La normativa scolastica si occupa anche delle modalità di finanziamento delle istituzioni scolastiche, stabilendo le risorse finanziarie e i criteri di riparto delle stesse tra le scuole. In particolare, ogni anno viene stilata la legge di Bilancio, che fissa il budget destinato alle scuole pubbliche e garantisce il finanziamento delle attività didattiche e dell’organizzazione scolastica.

Il reclutamento e la formazione del personale scolastico rappresentano un altro aspetto fondamentale della normativa scolastica generale. In particolare, la legge prevede la procedura di concorso per l’assunzione dei docenti, che garantisce l’accesso alle cattedre sulla base di criteri di merito e competenza. Inoltre, la normativa stabilisce la necessità di una costante formazione e aggiornamento professionale degli insegnanti.

La gestione delle risorse è un altro aspetto che viene regolamentato dalla normativa scolastica generale. In particolare, la legge stabilisce le modalità di gestione dei beni mobili e immobili delle istituzioni scolastiche, garantendo la necessaria manutenzione e conservazione del patrimonio.

Infine, la normativa scolastica si occupa anche dei rapporti tra scuola e territorio, definendo il ruolo delle istituzioni locali nella gestione del sistema scolastico e il rapporto tra le scuole e la società civile.

  • IL PROFILO DEL DOCENTE DI SOSTEGNO (competenze socio-psico-pedagogiche e organizzative)

Il ruolo del docente di sostegno è fondamentale nell’ambito scolastico, poiché supporta gli studenti con difficoltà nell’apprendimento e nell’inserimento sociale.

Per svolgere al meglio tale attività, è necessario che il docente di sostegno possieda specifiche competenze socio-psico-pedagogiche e organizzative. Innanzitutto, il docente di sostegno deve essere in grado di instaurare un rapporto di fiducia con gli studenti e le loro famiglie. Ciò richiede una buona capacità comunicativa e relazionale, nonché una conoscenza approfondita delle dinamiche psicologiche legate all’apprendimento.

La presenza del docente di sostegno può infatti essere vista dai ragazzi come un ostacolo alla loro autonomia e libertà di movimento, ma una relazione di fiducia e rispetto reciproco facilita il supporto e l’inclusione del bambino nella classe. In aggiunta a queste competenze, il docente di sostegno deve possedere una forte conoscenza dei bisogni educativi speciali (BES). Tale competenza gli consente di adottare strategie mirate per affrontare le diverse difficoltà che possono emergere nell’apprendimento del singolo studente e nel lavoro in classe.

Una conoscenza approfondita e consapevole dei BES consente altresì al docente di sostegno di identificare e proporre percorsi personalizzati di apprendimento che rispondano alle esigenze specifiche dei singoli ragazzi. Nell’ambito organizzativo, il docente di sostegno deve essere in grado di coordinarsi con gli altri docenti e gli operatori sanitari coinvolti nel supporto agli studenti con BES. A questo proposito, sono fondamentali la capacità di ascolto, di collaborazione e di gestione delle relazioni interpersonali.

La collaborazione e la condivisione delle informazioni sono essenziali per garantire il successo del lavoro del docente di sostegno, per ottenere risultati positivi si deve lavorare in sinergia tra docenti e operatori. Infine, il docente di sostegno deve essere in grado di gestire la propria attività in modo efficace, organizzando le proprie attività in modo autonomo e scrupoloso. Ciò significa avere una buona capacità di pianificazione e di gestione del tempo, nonché di una forte attenzione ai dettagli in tutte le attività che vengono svolte.