Il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul dl Cutro. Lo ha annunciato per conto del governo il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. La seduta è stata sospesa e riprenderà al termine della riunione della conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Migranti, alla Camera la discussione generale sul dl Cutro

È iniziato stamane alle 10 l’esame sul cosiddetto dl Cutro, il provvedimento che interviene nella regolazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e nella prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare. La discussione generale è stata interrotta su richiesta dei gruppi di maggioranza, nonostante le critiche dell’opposizione. La proposta è passata con 180 voti favorevoli, 117 contrari e 4 astenuti. Al termine del voto che ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Avs, Pd e M5s, il governo ha posto la questione di fiducia sul provvedimento varato dal governo a Cutro e già approvato dal Senato.

Paolo Ciani, deputato del Pd, intervenendo in discussione generale alla Camera sul decreto legge Cutro ha duramente attaccato il governo Meloni sulla gestione della questione migranti.

“La prima considerazione è proprio di tipo etico-culturale, legato anche alla comunicazione che il governo e la maggioranza hanno dato di questo decreto. Lo hanno chiamato decreto Cutro, con il nome di una località ai più sconosciuta divenuta famosa purtroppo per un’immane tragedia. Oltre 100 persone morte, molti bambini, donne e uomini a pochi metri dalle coste del nostro Paese. Tutte persone che provenivano da Paesi in guerra o con limitazione dei diritti umani. Solo per citarne alcuni: la Siria, l’Afghanistan, il Pakistan. Tutte persone meritevoli per le norme di protezione internazionale. Ecco, il governo ha deciso di utilizzare il nome del luogo di questa tragedia per un decreto che peggiora la vita dei migranti e che va a togliere misure di protezione per persone che fuggono da questi Paesi”, ha affermato il parlamentare dei dem.

Gli fa eco l’onorevole Marco Grimaldi, di Alleanza Verdi Sinistra.

“Arriva la conversione in legge del decreto 10 marzo 2023 numero venti recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare. Preferisco chiamarlo così per esteso e per favore Presidente, non chiamiamolo decreto Cutro. Se vi rimane un briciolo di decenza, di umanità, evitiamo almeno di usare una tragedia immane come quella avvenuta nelle coste calabresi come un vessillo”, ha detto Grimaldi.

Critiche sul provvedimento arrivano anche dai banchi del Movimento Cinque Stelle, per cui è intervenuto in discussione il deputato Andrea Quartini.

“Si associa il fenomeno migratorio a situazioni di illegalità, di clandestinità. ma nessuno è clandestino in questo mondo”, ha detto il deputato pentastellato.

Schizofrenico” è la definizione del dl Cutro che ha dato in Aula alla Camera Giulia Pastorella di Azione.

“Questo decreto è davvero un cortocircuito schizofrenico. In teoria proponete di regolarizzare gli irregolari, in pratica al contempo impedite a molti di loro di regolarizzarsi”, ha spiegato Pastorella.

La maggioranza in Aula difende il provvedimento sui migranti

La discussione alla Camera sul dl Cutro ha visto gli interventi di diversi esponenti della maggioranza in difesa della legge varata dal governo dopo il tragico naufragio dello scorso 26 febbraio.

Il provvedimento è ispirato da volontà di non avere più tragedie in mare ha detto Sara Kelany di Fratelli d’Italia.

“A differenza di tutto quello che ho sentito dire sinora, è a queste vittime che abbiamo pensato nell’affrontare questo provvedimento, a queste vittime della schiavitù del terzo millennio e ogni azione è stata ispirata dalla ferma e granitica volontà di non far accadere mai più abomini di questo tipo”.

Rivendica l’impostazione del governo Alessandro Battilocchio di Forza Italia.

“C’è un nuovo approccio, una gestione ordinaria dei flussi migratori che rappresentano comunque un problema strutturale. Il governo sta portando avanti questa nuova impostazione con concretezza e senza propaganda, richiedendo un’attenzione nuova e diversa da parte delle istituzioni comunitarie. Io credo che sia un passo in avanti molto importante aver posto il tema anche al centro dell’agenda comunitaria”.

Pino Bicchielli di Noi Moderati sul Decreto Cutro alla Camera ha sottolineato l’importanza della lotta agli scafisti.

“È proprio l’intelligenza di un’azione di governo che vuole sicurezza e fermezza, che apre le porte del proprio Paese a coloro che vogliono venire a lavorare in Italia. Premialità nei confronti di quei Paesi che insieme a noi, Italia ed Europa, lottano contro l’immigrazione clandestina e ci aiutano a mandare manodopera qualificata nel nostro Paese”, ha detto Bicchielli.