Matthew Lee Suspicious Mind, cade su Elvis Presley la scelta dell’artista di Pesaro per il nuovo singolo. Un nuovo tassello che andrà ad inserirsi nel suo show, che unisce brani originali ai grandi classici del rock’n’roll e ad alcune rivisitazioni di grandi successi italiani. Spettacolo coinvolgente ed energico, grazie anche al suo eccezionale virtuosismo al pianoforte che lo rende unico nel panorama della musica dal vivo, che sempre più sta facendo parlare di sé. Le ragioni di questa rivisitazione le ha svelate in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.

Matthew Lee Suspicious Minds, perché registrarla

“Sembra incredibile ma le nuovi generazioni sanno poco del più grande rocker che la musica abbia mai avuto. Io spero che rispolverando una sua canzone speciale si possa generare nuova curiosità sul personaggio e sulla grandezza del suo repertorio. Quello che Presley ha significato come rivoluzione dei costumi e come ponte tra la cultura nera e quella bianca è prezioso anche per i giovanissimi di ora che devono imparare dalla storia a non commettere gli stessi errori. Che i giovani riscoprano Elvis!” 

Matthew Lee Suspicious Minds, la nuova versione

“Pubblicata per la prima volta nel 1969, questa canzone è una chicca perché è uno dei brani che hanno contribuito a costruire la leggenda di Elvis Presley e fu l’ultimo suo “numero uno” nella classifica americana. Sono cresciuto con la musica del Re e credo che molte delle sue canzoni siano ancora attualissime. Da qui l’idea di omaggiarlo con un arrangiamento nuovo e particolare della hit.”


Sul film

“Se ho visto il film “Elvis”? L’ho divorato. Perché non hanno scelto me come protagonista? Non riesco a spiegarlo. Scherzi a parte, si tratta di una scelta indovinatissima perché Austin Butler, che interpreta Presley, è molto bravo e ha saputo modificarsi nel tempo come accadde a lui. Se lo confrontate tra l’inizio e la fine del lungometraggio è davvero impressionante nella fisicità.”

Sull’esperienza al Conservatorio

“Amavo la musica così tanto da capire molto giovane che era necessario studiarla a fondo. Ecco perché decisi di frequentare il prestigioso conservatorio G. Rossini di Pesaro, da cui venni però radiato dopo quasi 9 anni, per incompatibilità del mio stile “esuberante” con gli studi classici.  Non ho rimpianti. Sono fatto così e questa cose traspare anche dai miei concerti.”

Sulla laurea in Giurisprudenza

“Perché mi sono laureato? Un po’ perché la mia famiglia sognava il piano B e ho cercato di darlo. Poi io ho sempre saputo che non l’avrei seguito ma il pezzo di carta l’ho preso così mia madre era serena. E poi sono in grado di leggere e gestire un contratto per evitare di fare la fine di Elvis col Colonnello Tom Parker che lo manipolò non poco proprio perché non era indipendente da quel senso.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Matthew Lee:

https://www.radiocusanocampus.it/it/matthew-lee-suspicious-mind

Ecco la copertina di “Suspicious Mind” di Matthew Lee: