Rocco Hunt tagliato al Concerto del Primo Maggio: ebbene sì, è successo anche quest’anno. Quando viene annunciata la scaletta ufficiale del concertone a Roma in diretta su Rai 3 una preghiera va sempre all’ultimo in ordine di uscita in quanto a causa dei ritardi accumulati nel corso delle oltre otto ore di musica dal vivo in piazza c’è il rischio che la sua esibizione venga tagliata sul piccolo schermo. E così è accaduto per Rocco Hunt, previsto per la chiusura con quattro brani: “Non litighiamo più”, “La vita senz’ e te”, “Ti volevo dedicare” e “Nu jorno buono”.

In tutto la sua apparizione sarebbe dovuta durare meno di dieci minuti e poco dopo la mezzanotte, tuttavia proprio a metà della sua performance la diretta su Rai 3 è sfumata, lasciando spazio a Linea Notte del Tg3. In realtà un taglio c’era stato circa trenta minuti prima durante l’esibizione di Piero Pelù, nel dettaglio il discorso tra un brano e l’altro. Subito la rivolta dei fan sui social network, ma fortunatamente al rientro dalla trasmissione Pelù ha ripreso il discorso da dove era stato interrotto, almeno televisivamente parlando. Per Rocco Hunt, invece, purtroppo non c’è stato alcun modo di mostrare la fine dello show. Ma come ha reagito il cantante?

Rocco Hunt tagliato al Concerto del Primo Maggio: la sua reazione

Al termine della diretta del Concerto del Primo Maggio a Roma sul profilo Instagram di Rocco Hunt sono apparsi alcuni video delle esibizioni fatte da sotto palco e poi un video fatto in van, evidentemente al rientro in hotel, per commentare quanto accaduto. Ecco cosa ha dichiarato, con un po’ di amarezza:

Grazie a tutti per il calore, grazie per avermi seguito, anche se mi spiace mi abbiano tagliato. Ovviamente sono stati dei problemi non dovuti da noi, ma da tutto il Primo Maggio. E mi dispiace che questo sia accaduto proprio il Primo Maggio, una giornata in cui si parla di diritti del lavoro. Ci hanno dato la convocazione tre ore prima per suonare sei minuti precisi, senza sapere che poi ci avrebbero tagliato l’esibizione in diretta per l’ultima canzone a discapito dei lavoratori che erano con me e anche a discapito mio. Noi comunque non ci siamo fermati e abbiamo continuato a suonare in piazza altri cinque/sei brani.

Sul palco di piazza San Giovanni in Laterano ci sono stati artisti che si sono esibiti senza però andare in onda come Leo Gassman, Wepro, Iside, Savana Funk e Camilla Magli, tuttavia era previsto fin da subito che la loro performance non sarebbe andata in onda su Rai 3. Invece per Rocco Hunt è stata una sorpresa ed è normale ci sia rimasto male.

Polemiche al Concerto del Primo Maggio

Ovviamente non mancano mai le polemiche al concerto del Primo Maggio a Roma, senza contare la gaffe della bestemmia dal pubblico andata in onda per sbaglio in diretta. Anche negli anni passati alcuni artisti si sono lamentati per esibizioni tagliate e/o censurate. Come dimenticare la performance annullata per gli Afterhours nel 2012:

Purtroppo la disorganizzazione che ha caratterizzato questa edizione e che stavamo subendo già nei giorni precedenti il concerto ha raggiunto l’apoteosi proprio ieri. Sembrava dovessimo pagarla solo noi, spostati sempre più in là nella scaletta e trattati quantomeno con sufficienza.

Nel 2016 è toccata ai Marlene Kuntz che hanno risposto con un bel dito medio sui social:

Per un pasticcio di qualche tipo é stata tagliata Nuotando nell’aria. Evitiamo di voler capire quale tipo di pasticcio é stato: ma a volte in Italia se fai rock in un certo modo sei veramente un marziano. Che Paese… Beh: il resto ci é sembrato figo. Speriamo anche per voi.

Senza dimenticare Edoardo Bennato nel 2017, con le critiche immediate del suo ufficio stampa:

Edoardo Bennato aveva in scaletta quattro brani ma durante l’esecuzione dell’ultimo brano, “Meno male che adesso non c’è Nerone”, la Rai ha deciso di interrompere in modo brutale la trasmissione, mandando in onda la pubblicità e riservando un trattamento inaccettabile a Edoardo, alla sua band e ai telespettatori. A questo punto ci chiediamo il motivo: disguido, disorganizzazione o, magari, censura?

Nel 2019 è accaduto invece a Omar Pedrini che ha incolpato la Rai e non gli organizzatori che avevano anche deciso di rimediare all’errore del taglio in tv proponendo una seconda esibizione:

Vi ringrazio per i tanti messaggi di solidarietà, ma davvero, non ce n’è bisogno. Piuttosto mi spiace che vi arrabbiate con gli organizzatori o coi sindacati che non c’entrano.