La carenza di personale preoccupa la Confesercenti che nell’ultimo report sul lavoro ha mostrato uno scenario preoccupante in vista dell’estate. Stando ai dati di quella che rappresenta una delle principali associazioni delle imprese del Paese, in Italia nel settore del turismo e del commercio ci sarebbe un grosso “buco” a livello di occupazione.

Da un punto di vista quantitativo, la richiesta di occupanti nel corso della prossima stagione estiva potrebbe arrivare fino a 100mila lavoratori; un dato che va però contestualizzato perché non riflette solamente un problema delle imprese ma che guarda anche all’importanza della formazione. Secondo il sondaggio di Confesercenti, infatti, molti titolari di aziende lamentano una carenza di personale ma anche una difficoltà nel reperire i candidati giusto con le conoscenze e qualità adatte.

Ecco lo scenario spiegato da Confesercenti:

l problema della carenza di personale nel commercio e nel turismo è sempre più stringente. Per risolverlo, bisogna garantire maggiore flessibilità contrattuale e rafforzare le politiche attive e per la formazione. Se confermate, le misure previste dal dl lavoro, su cui abbiamo apprezzato il confronto con le associazioni condotto dal Governo, vanno nella giusta direzione.

Lavoro in estate, la proposta di Confesercenti: “Reintrodurre i voucher”

Uno scenario difficile, dunque, nei confronti del quale vanno necessariamente presi dei provvedimenti che possano favorire nuove assunzioni in vista di questa estate. È sempre Confesercenti a provare ad analizzare le possibili soluzioni per il Governo, commentando anche l’ultimo taglio del cuneo fiscale:

Sarebbe opportuno detassare pure i futuri aumenti contrattuali riferiti ai Ccnl comparativamente più rappresentativi, anche in considerazione del fatto che sono aperti i tavoli negoziali dei Ccnl di terziario e turismo che impattano su più di 8 milioni di lavoratori. Da reintrodurre anche i voucher e, in forma semplificata rispetto al passato, il job sharing, eliminando inoltre il tetto di ore minime che molti Ccnl ancora impongono per il part time. Per gli stagionali del turismo servirebbe un decreto ad hoc, con misure come il credito d’imposta alle imprese per sostenere vitto e alloggio degli stagionali e favorire così la mobilità interregionale.