Un uomo si accinge a depositare nel cassonetto giallo della Caritas alcuni vestiti usati da dare a persone più bisognose, quando tirando la leva per l’apertura dello sportello nota una piccola manina. Così è stata “scoperta” la neonata trovata senza vita a Milano, nel quartiere Città Studi, terzo caso di feti appena abbandonati a poche ore dal parto.

L’episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì, tuttavia non è ancora possibile capire da quante ore la bimba fosse rinchiusa senza ossigeno all’interno del cassonetto. Il testimone è stato il primo ad allertare i soccorsi, composti da un’ambulanza e un’automedica dell’Areu. Intorno al luogo del ritrovamento si è formato un capannello di residenti, che hanno assistito le forze dell’ordine giunte successivamente.

L’intero caso è ora nelle mani della Questura meneghina, che ha promesso massima riservatezza su una questione decisamente triste. Si attendono aggiornamenti per delineare meglio l’accaduto, certamente l’epilogo provoca tanta amarezza nella comunità.

Neonata trovata in un cassonetto della Caritas, l’alternativa “culle per la vita”

Come detto, la neonata ritrovata morta in un cassonetto della Caritas costituisce il terzo caso in un mese di bambini abbandonati dopo il parto nella sola città di Milano. I primi due, fortunatamente, si trovano ora nella lista per le adozioni. Si tratta del piccolo Enea, trovato nella culla per la vita della clinica Mangiagalli (zona Porta Romana), e del bambino partorito in un capannone e poi consegnato all’ospedale pediatrico Buzzi (zona Sempione).

L’associazione Ai.Bi (Amici dei Bambini) lancia intanto l’allarme sulla necessità di intraprendere una campagna di sensibilizzazione sul tema del parto in anonimato e delle culle per la vita. “Ogni anno“, si legge nella nota, “sono circa 300 i bambini abbandonati, tuttavia il numero reale è decisamente superiore“.

Il nostro obiettivo è quello di dare un messaggio: raccontare che c’è un’alternativa al non far nascere un bambino o abbandonarlo nei campi o in un cassonetto. È un messaggio di speranza e di vita

Dal punto di vista pratico, le culle per la vita sono dei piccoli gabbiotti dotati di uno sportello dietro al quale si trova una culla vuota. Qui si ripone eventualmente il neonato, e quando ciò accade un allarme si attiva grazie alla rilevazione di calore. Aspetto importante è quello dell’anonimato: in genere le culle sono sorvegliate da una telecamera, tendenzialmente posizionata in modo tale da non inquadrare colui che deposita il feto nella culla.