Maxi sequestro di giocattoli e carte da gioco Pokemon contraffatte da parte della Polizia di Alessandria. Con ben 3 milioni i pezzi confiscati immessi sul mercato illecitamente si tratta della più ampia operazione anticrimine in questo settore degli ultimi anni.

Il sequestro rientra nell’ambito dell’operazione “Pokemon World” messa in atto dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Alessandria e coordinata dalla Procura della stessa città piemontese. Le indagini erano nate nel Gennaio del 2022 ai danni di diverse società con sede in Cina.

I prolungati accertamenti da parte delle forze dell’ordine hanno svelato come chi operava in queste società importasse sul territorio italiano migliaia di prodotti contraffatti recanti il marchio “Pokemon”. I venditori si avvalevano di un noto sito di e-commerce per immettere questi prodotti sul mercato.

Questi oggetti ludici non solo infrangevano le normative vigenti in Italia in materia di marchi e brevetti, ma contaminavano la regolare concorrenza del mercato offrendo prodotti a prezzo vantaggioso.

La vasta operazione ha permesso di individuare e sequestrare oltre 3 milioni di giocattoli irregolari. Si tratta per la maggior parte di carte da gioco collezionabili. Gli esperti hanno stimato che il valore dei prodotti confiscati, se immessi sul mercato, avrebbe fruttato un controvalore pari ad almeno 500.000 euro.

La Procura ha inoltre denunciato tre soggetti, ritenuti responsabile del cospicuo giro d’affari illecito. I tre sono accusati di aver importato e commercializzato nel nostro Paese prodotti recanti diciture e marchi falsi.

Le autorità ritengono che i giocattoli già venduti nel periodo da Gennaio 2022 ad oggi possano essere oltre gli 8 milioni di pezzi e abbiano già generato un profitto superiore ad 1 milione di euro.

Alessandria maxi sequestro di giocattoli: la più importante confisca negli ultimi tre anni in tutta Europa

Il marchio “Pokemon” ormai da anni è uno dei franchise più redditizi a livello mondiale. Il brand pone sul mercato oggetti ludici di svariato tipo oltre ad una vasta collezione di articoli d’abbigliamento. Dalla notorietà dei cartoni animati, il brand si è sviluppato commercializzando giocattoli, videogiochi, pupazzi, ma negli ultimi anni sempre maggiore risalto ha ottenuto la compravendita di carte da gioco il cui valore è lievitato per gli appassionati collezionisti.

I contraffattori hanno dunque sfruttato questa ampia diffusione di articoli sul mercato per commercializzare i loro equivalenti fasulli. Spesso il compratore è completamente ignaro di aver acquistato un prodotto falso. La riproduzione non autorizzata di questi prodotti ha generato un enorme giro d’affari con elevate somme di profitto a scapito dei reali proprietari del brand.

Proprio la “Nintendo Co. Ltd”, ovvero la società giapponese che detiene i diritti del marchio, ha confermato che il sequestro messo in atto dalle forze dell’ordine di Alessandria è il più importante negli ultimi tre anni in tutta Europa.

Ampi controlli per combattere la contraffazione

Il provvedimento di confisca di tali prodotti contraffatti e in generale tutta la vasta operazione di indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Alessandria fanno parte dell’attività di controllo e repressione delle condotte commerciali illecite.

Episodi di vendita ingannevoli sono sempre più sviluppati in tutto il mondo, anche grazie la facilità di immettere sul mercato i prodotti falsi attraverso la rete internet e i siti e-commerce. Ciò, oltre a recare un danno al titolare del brand, causa una irregolare variazione del prezzo di mercato di questi prodotti.

Solo qualche mese fa i finanzieri del Comando Provinciale di Udine avevano condotto un’operazione simile che aveva portato alla confisca di 241.000 giocattoli contraffatti. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Tarvisio avevano fermato un automezzo proveniente dall’Est Europa al cui interno erano stati rinvenuti giocattoli ed altri oggetti ludici di vario tipo con marchi Disney e Pokemon falsi.

Il veicolo partito dalla Polonia aveva come destinazione il centro Italia con l’obiettivo di inserire questi prodotti nel mercato nazionale presso alcuni negozi fisici. Gli esperti avevano constatato la buona fattura dei giocattoli sequestrati e quindi il consumatore finale poteva essere facilmente tratto in inganno.