Il taglio del cuneo fiscale non ha abbassato il costo del lavoro che in Italia è addirittura aumentato nel 2022 rispetto al 2021: bene l’assegno unico che sta favorendo i redditi delle famiglie con figli. Chi è single subisce maggiormente il peso delle imposte rispetto ai nuclei con figli. È il quadro che emerge dal Rapporto Taxing Wages che ha confrontato le informazioni sui redditi da lavoro di tutti i Paesi Ocse. L’Italia, nella classifica dei Paesi a più alta incidenza di tasse e contributi sul costo del lavoro è quinta, ma chi la precede ha una maggiore redditività che assorbe il peso fiscale. Ecco quanto si guadagna in Italia e quanto rimane al netto in busta paga per le tasse e i contributi.

Taglio cuneo fiscale non sufficiente per abbassare il costo del lavoro in Italia

Il taglio del cuneo fiscale non ha prodotto in Italia l’abbassamento del peso di tasse e contributi sul costo del lavoro. Le misure adottate dal governo Draghi nel 2022 non hanno dato l’effetto sperato, tanto è vero che la variazione del 2022 sul 2021 è stata negativa. Cioè la percentuale del cuneo fiscale sul costo del lavoro è aumentata dello 0,47%, arrivando al 45,9%. Questo è il dato delle famiglie di un solo componente che vede l’Italia al quinto posto, dietro a Belgio (53%), Germania (47,8%), Francia (47%) e Austria (46,8%). Chi è single sostiene un costo del lavoro di circa la metà di quanto prodotto ed è ben distante dalla media dei 38 Paesi Ocse che si assesta al 34,6%.

Taglio cuneo fiscale: che cos’è è come influenza i redditi dei lavoratori

I due interventi introdotti dal governo Draghi nel 2022 di taglio del cuneo fiscale nel 2022 non hanno prodotto un abbassamento considerevole del costo del lavoro stando ai dati del Rapporto Taxing Wages. Lo scorso anno, dal 1° gennaio era stato introdotto il bonus contributivo dello 0,8% per i redditi dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. Dal 1° luglio 2022 lo sconto era stato integrato da un ulteriore 1,2% che aveva portato il taglio del cuneo fiscale fino a fine anno al 2%. Sui single incidono le tasse sui redditi (di media, per il 15,3%), i contributi previdenziali (per il 6,6%) a carico dei lavoratori, mentre quelli spettanti al datore di lavoro hanno un peso per il 24%, il terzo dato più alto tra i Paesi Ocse.

Assegno unico per i figli ha abbassato il costo del lavoro di 11 punti

Incidenze sul costo del lavoro meno elevate si registrano per le famiglie con un solo reddito e due figli. Importante è stato introdurre l’assegno unico per i figli a decorrere da marzo 2022 che ha fatto calare l’incidenza di tasse e contributi. Le famiglie hanno registrato una diminuzione del cuneo fiscale fino ad arrivare al 34,9%, anche se l’obiettivo della media dei Paesi Ocse è ancora distante (25,6%). Molto del merito dell’abbassamento del cuneo fiscale va all’assegno unico che ha fatto abbassare di 11 punti l’incidenza di tasse e contributi. Il costo del lavoro si alza, invece, se i redditi da lavoro sono due, quelli dei genitori. L’incidenza è del 37,4%, in diminuzione di oltre due punti percentuali rispetto al 2021 (39,5%). Anche per le famiglie con due redditi la media Ocse è distante otto punti percentuali (29,4%).

Quanto si guadagna in Italia?

Di rilievo sono i dati sul salario lordo. Chi è single ha guadagnato mediamente 33.855 euro lordi nel 2022, con un aumento del 5,7% rispetto all’anno prima. Tuttavia, solo otto Paesi dei 38 in area Ocse hanno registrato livelli di salario lordo più bassi. Ma, considerando l’inflazione registrata dall’Istat nel 2022 dell’8,1%, il salario reale è diminuito del 2,2%. Inoltre, per effetto degli aumenti delle retribuzioni (favoriti nel 2022 dal rinnovo dei contratti del comparti della Pubblica amministrazione), è aumentata anche l’incidenza delle imposte sul reddito per il 2,2%.