Salgono le tensioni in Israele in occasione del 75º anniversario della festa dell’Indipendenza con le forze dell’Ordine allertate su tutto il Paese. Uno scenario che dà continuità, purtroppo, a quanto sta accadendo negli ultimi mesi ormai e che anche in occasione di questa importante ricorrenza non ha risparmiato gli scontri.

Le autorità locali fanno intanto sapere che i valichi tra Cisgiordania e Israele resteranno chiusi fino alla notte di domani, nonostante uno schieramento di oltre 30mila militari pronti a intervenire in caso di sommossa. C’è divisione anche sul fronte dei festeggiamenti dal momento che gli oppositori del governo di Netanyahu hanno dichiarato di voler celebrare l’anniversario nel centro di Tel Aviv, a differenza di quanto previsto dal governo che vedrà le autorità recarsi sul Monte Herzl di Gerusalemme per la cerimonia ufficiale.

Il 75º anniversario dell’Indipendenza rappresenta per Israele anche un’ulteriore occasione di commemorazione in particolar modo in riferimento ai 24.213 soldati caduti nelle guerre in tutti questi anni oltre ai 4.255 israeliani morti in attentati.

Israele, i dettagli sugli scontri alla festa dell’Indipendenza

Come anticipato, non sono mancati gli episodi di violenza nemmeno in occasione di un evento così importante che dovrebbe unire anziché favorire i dissidi, soprattutto se di stampo politico. Nello specifico, le autorità locali hanno segnalato una sparatoria nei pressi di Silwad in Cisgiordania che ha portato al ferimento di un israeliano; l’uomo ha riportato solo una ferita alla mano abbastanza superficiale ma la polizia è alla ricerca dell’attentatore dopo aver organizzato posti di blocco in tutta la città.

Scontri anche nel cimitero di Beer Sheva tra sostenitori e oppositori di Itamar ben Gvir, ministro della sicurezza e leader del partito di estrema destra “Potenza ebraica”, probabilmente dovuti al fatto che quest’ultimo fosse lì in rappresentanza di un governo sempre più criticato.

Nonostante il clima certamente non disteso, il capo del Consiglio regionale di Binyamin, Yisrael Ganz ha ribadito che nulla fermerà la cerimonia che si atterrà al programma senza interruzioni:

Nessun terrore ci fermerà. La cerimonia inizierà come al solito. Gli insediamenti continuano il loro percorso eroico e sionista verso la redenzione della terra. Il nemico deve essere combattuto fino alla fine.