Udine, è caccia ai gemelli scassinatori. I fratelli Edmond ed Eduard Trushi, entrambi 38enni, hanno compiuto centinaia di furti nelle case friulane e i carabinieri gli danno da tempo la caccia.

Udine: chi sono i gemelli scassinatori

Due gemelli capaci di mettere a segno centinaia di furti. Edmond ed Eduard Trushi sono da tempo ricercati dai carabinieri della città friulana ma non si riescono ad incastrare perché oltre a essere uguali hanno anche lo stesso Dna. I due 38enni di origini albanesi usano una tecnica molto precisa per derubare gli appartamenti nella provincia friulana. Edmond ed Eduard scaverebbero un buco nelle serrature delle porte delle abitazioni per poi introdurvisi all’interno e fare razzia. I due si sono guadagnati il soprannome di “Gemelli Lupin”.

Uno la fotocopia dell’altro

Due gocce d’acqua. I fratelli Trushi sono uguali in tutto e per tutto, questa somiglianza è il loro punto di forza per confondere le forze dell’ordine che non saprebbero poi a chi imputare i reati. Ad aggravare la già paradossale situazione è il fatto che anche il loro Dna sia uguale. Un vero e proprio grattacapo riuscire ad incastrare il duo di scassinatori per i carabinieri di Udine.

I precedenti dei due scassinatori

Eppure le forze dell’ordine conoscono bene questo duo. Tre anni fa i fratelli Trushi sono stati condannati a 2 anni e 2 mesi di carcere ma non ad Udine, bensì a Mantova. Dopo la condanna in Lombardia ne hanno scontate altre due condanne in Friuli, più precisamente a Pordenone. La prima delle due a 6 anni e 10 mesi e la seconda a 5 anni e 5 mesi. Ma c’è di più: i due 38enni avevano addirittura ricevuto un provvedimento di espulsione dal nostro Paese. Già nel 2019 ci furono diverse polemiche per la loro mancata espulsione. Per un periodo non si è saputo più niente dei Trushi e delle loro azioni criminali ma ora sembra che i due siano tornati al loro vecchio lavoro. In attesa di poterli catturare i carabinieri hanno lanciato un appello agli udinesi e a chiunque riesca a trovare i due gemelli: “Se li vedete chiamate il 112“.