La costruzione del ponte sullo stretto continua a infiammare il dibattito politico italiano. Mentre c’è chi crede che sia un’opera fondamentale che non serva solo a collegare la Sicilia al resto della penisola ma risponda a diverse istanze dell’Europa, altri sostengono che non ci siano benefici, soprattutto per l’impatto ambientale che la realizzazione della struttura potrebbe avere.

Ponte sullo stretto, Mangano (Verdi): “Credo non ci siano benefici”

Sul tema è intervenuto Mauro Mangano, portavoce dei Verdi in Sicilia, nella trasmissione “Nautilus” condotta da Vanessa Piccioni e Francesco Fratta in onda su Cusano Italia Tv

Riguardo al ponte sullo stretto e all’opinione degli italiani.

 “Mi sento spesso fare la domanda: “Come si farebbe questo ponte? A che servirebbe?” Pochi hanno sentito spiegare a cosa dovrebbe servire questo ponte. Penso non si sia detto mai. Serve perché qualcuno lo vuole. Ma rende più veloce i collegamenti? I venti minuti in meno che sono stimati come tempi che si accorcerebbe col traghetto, quanto incidono sul suo viaggio? Per una persona che in Sicilia parte da Milano, quei minuti hanno cambiato quel senso del suo viaggio? Decide una persona di venire perché impiegherà 20 minuti di meno? E quanto costa per noi stravolgere quel pezzo di pianeta? Parliamo di un luogo ricco di biodiversità, in quel mare passano tonni, pesce spada, una flora sottomarina che serve al pianeta intero. Vale la pena stravolgere tutto questo? Credo che non ci siano benefici”

Ci sono dei problemi tecnici che riguardano i pilastri sui quali dovrebbe poggiare il ponte.

“Se poi entriamo nello specifico scopriamo che il motivo per cui in decenni utilizzati non si è realizzato è perché è irrealizzabile. Alcuni politici in cerca di propaganda lo ripropongono. Il problema sismico è notevole. Le scosse del terremoto di Messina si possono sentire fino in Calabria. In quel punto della Terra le due placche si scontrano costantemente. I tecnici dicevano che più volte qualunque progetto andava verificato per i problemi sismici e geologici, motivo per cui è stato escluso un tunnel. Non esiste in nessun punto della Terra un ponte a campata unica come quello di Messina. Il progetto di Salvini prevede una campata unica di 3 chilometri. Il ponte più lungo è quello di Akashi in Giappone. È un’opera irrealizzabile. In Giappone hanno sospeso il transito dei treni su quel ponte, perché pericoloso. È evidente che non ci crede neanche Salvini, è tutta propaganda. Nessuno di noi per fare una casa prenderebbe un progetto di 10 anni prima senza rifare il progetto e rifare i costi. Salvini dice di prendere quel progetto di anni fa e si prende un contratto scisso dagli stessi che volevano farlo. Il privato che doveva occuparsene anni fa disse che non si poteva fare. Oggi con un progetto di 12 anni fa si vuole far rivivere il ponte. È una presa in giro. Serve solo a far parlare del ministro in televisione. Se chiedeste ai siciliani cosa serve, vi direbbero che manca l’acqua, non il ponte. Non c’è una viabilità decente. Non è un’opera pensata sulle priorità politiche

Mi soffermo sulla questione ambientale: nell’audizione di ieri alla Camera i dati affermano che si possano eliminare 144 tonnellate di CO2, che ne pensa?

“Questi sono dati che falsano la realtà. È come se i traghetti attivi venissero paragonati al ponte. Ma la vera proposta è un’altra. In una proposta del 2020 bastavano 55 miliardi di investimento per migliorare il trasporto dei traghetti, ma già oggi c’è una sperimentazione sui traghetti che usano energia solare. Questo significa far passare traghetti meno inquinanti, se questi fossero più lunghi potrebbero contenere treni più lunghi che è quello che fa perdere gran parte del tempo”

Da parte di Bruxelles è arrivato un assist nei confronti della maggioranza. Se lo aspettava?

“Non aggiunge o toglie nulla, l’Europa non può permettersi di entrare nel merito di una questione di un altro Paese. Non mi stupisce. Il grande tema messo in secondo piano è che il tema si fa con i soldi pubblici. È una cosa giusta quindi con soldi che dovrebbero essere utilizzati anche per altre cose. Non si capisce perché pensarli per un’opera inutile. Noi spendiamo 15 miliardi di euro per pagarne 1 di penale, che non è vero, nel 2019 la Corte Costituzionale tolse la possibilità del risarcimento. Chi ritiene che sia utile dica che sia utile. Il ponte non serve, è inutile. Tutta la civiltà è passata sul Mediterraneo come se fosse un ponte senza deturpare la natura”