Il grande obiettivo di Filippo Tortu sui 200 metri per la stagione 2023 è chiaro: partecipare alla finale dei mondiali in programma a Budapest tra il 17 e il 29 agosto. Lo sprinter ormai da qualche tempo ha deciso di lasciare i 100 – dove la concorrenza è chiaramente agguerrita – per provare a scalare posizioni nella doppia distanza.

Il nativo di Milano, in una lunga intervista rilasciata a Sprint2U, in onda su Sport2U, ha quindi fatto il punto della situazione rispetto alla sua carriera, fissando i desiderata in vista della stagione in outdoor.

Filippo Tortu e l’obiettivo sui 200 metri: “Voglio la finale del mondiale”

È chiaro che l’obiettivo grande di Tortu per questa stagione è migliorare il suo crono nei 200. Dopo la finale mondiale sfiorata di appena 3 millesimi solo un anno fa, ora Filippo pensa di poter fare ancora meglio per accedere alla fase decisiva di ogni competizione:

Avevo puntato agli Europei e secondo me ero anche più in forma. Poi probabilmente sono arrivato stanco, ma secondo me avrei potuto correre meglio rispetto a quanto fatto ai Mondiali. Poi comunque ad un Europeo conta il piazzamento, quindi avrei preferito fare un tempo più alto e vincere ovviamente. Tutto sommato comunque una buona stagione: nel giro di 20 giorni ho corso tre volte sotto i 20.2, cosa fatta solo una volta in carriera prima. Diciamo che il mese di luglio mi ha fatto capire che il lavoro fatto era quello giusto e che posso puntare su questa distanza. Io immaginavo di poter fare buoni risultati, ma ovviamente i risultati ti danno fiducia e consapevolezza. Tutt’ora mi brucia non aver fatto un risultato migliore all’Europeo, ma anche quella è stata una bella gara. Anche quest’anno i 200 metri saranno la mia gara principale. Obiettivi? Andare sotto i 20 secondi e centrare la finale mondiale.

Poi, sulla nuova scia di sprinter italiani che stanno venendo fuori – con Marcell Jacobs massimo rappresentante dei 100 e Samuele Ceccarelli nuovo campione europeo nei 60 metri indoor – lui risponde così:

Tra velocità maschile e femminile stiamo facendo benissimo, per parlarne a fondo servirebbero forse cinque ore di tempo. Ogni anno arrivano risultati da parte di atleti diversi, siamo diventati un gruppo estremamente competitivo. Nei 100, nei 200 ed anche nei 400 il livello si è alzato tantissimo. Durante i raduni prima capitava di essere appena in 5, oggi invece magari siamo 10 e tutti molto competitivi. Questo inevitabilmente ti aiuta, la sana competizione tra compagni ti sprona a fare sempre meglio e porta il gruppo sempre più avanti. Il risultato della staffetta femminile agli Europei secondo me è simbolo di tutto questo, quella medaglia potrebbe portare a tante soddisfazioni anche in futuro”.