La primavera, con i suoi primi tepori, ci fa vedere belle tutte le cose. Anzi ci fa capire che ci sono cose belle anche là dove non le vediamo. Come fra le ortiche! Già perché ci sono luoghi dove la bellezza si trasmette a tutto e in particolare alle erbe spontanee. Allora parliamo di Valtellina e minestra di ortiche, un binomio che fa davvero il paio con bellezza e sapore. Se poi, oltre a questa golosa minestra, volete sperimentare altri piatti della tradizione gastronomica di questa bella regione di montagna, non avete che l’imbarazzo della scelta: dai pizzoccheri alla polenta taragna, dagli gnocchetti della Valchiavenna al taroz e allo sciatt, passando per i favolosi chiscioi. E non parliamo dei dolci, come la bisciola, la cupeta o la deliziosa torta fioretto.

L’ortica: non solo spine

Prima di parlare della ricetta della minestra di ortiche della Valtellina facciamo un piccolo viaggio alla scoperta dell’ortica che, ne siamo sicuri, nella mente di tutti ricorda generalmente solo cose negative. “Quella persona è come l’ortica, infastidisce”. “Sei urticante”, tutte affermazioni che ci fanno capire quanto normalmente si sia distanti da questa erba spontanea. E in effetti pare strano che in Valtellina facciano la minestra di ortiche e nessuno si lamenti. Sarà forse perché occorre trattare le foglie della pianta, le stesse che ci danno il bruciore, in modo particolare.

L’ortica è un’erba spontanea che solitamente ci ricorda i fastidiosi bruciori che provoca il contatto con le sue foglie. L’ortica comune è una pianta perenne che nasce spontanea in Europa, in Asia e nel nord Africa. Fra le tante varietà quella più conosciuta è l’ortica dioica: ovvero proprio quella che ha delle foglie ricoperte di piccoli peli che, quando si rompono, rilasciano un fluido urticante.
D’altra parte però la pianta è anche conosciuta perché ha importanti proprietà medicinali e può essere utilizzata per la preparazione di ottimi piatti. In passato era anche largamente utilizzata nel campo tessile.

In cucina l’ortica trova spazio già nelle ricette dei greci e dei romani: nulla di strano allora se parliamo dei minestra di ortica della Valtellina. Evidentemente anche fra le Alpi ci tramanda la lunga tradizione dell’utilizzo di ogni pianta commestibile si possa trovare in natura. Germogli e foglie vanno raccolti prima della fioritura. Con la cottura si eliminano le sostanze urticanti. E se la minestra di ortiche della Valtellina ha tanto successo, oltre che per il suo gusto speciale, è anche perché l’ortica ha importanti quantità di minerali (calcio, ferro e potassio) vitamine (A e C), proteine e amminoacidi. Quindi l’ortica è un alimento ad alto valore nutritivo consigliato in particolare ai diabetici, alle donne in gravidanza o che stanno allattando.

Minestra di ortiche della Valtellina: la ricetta

Per prima cosa elenchiamo gli ingredienti così abbiamo una panoramica delle cose che ci servono. Per quattro persone necessitiamo dei seguenti ingredienti:

  • punte di ortiche
  • 150 g di riso
  • 1 patata
  • 1 carota
  • 1 noce di burro
  • 1 dado vegetale
  • sale q.b.

La preparazione della minestra di ortiche della Valtellina è semplice e veloce, tanto da renderla sicuramente un piatto salvacena, da preparare anche all’ultimo. Preparate il brodo vegetale utilizzando carote, sedano, porro e cipolla. Tagliate tutte le verdure a tocchetti e la cipolla a metà; mettetela poi in una padella antiaderente e lasciatela brasare per 4-5 minuti a fuoco vivace; di tanto in tanto rigirate le metà, in modo che la cipolla non si bruci, e regolate di sale. Aggiungete quindi all’acqua una carota, una patata sbucciata e una noce di burro. Quando l’acqua bolle, aggiungete anche il riso e lasciate andare per 10 minuti. A questo punto, aggiungete le punte di ortica e fate cuocere per altri 10 minuti.