Girava nell’aria come uno di quei mosconi fastidiosi, che a tutti dà fastidio ma nessuno vuole spiaccicarlo. Alla fine la zampata al Terzo Polo la dà Carlo Calenda che pone fine a un tormentone durato fin troppo: “Il progetto è naufragato”.

“In questi giorni è naufragato il progetto di partito unico con Italia Viva”, dice Calenda in un video pubblicato su Twitter. “Abbiamo mandato proposte scritte, io le ho pubblicate per renderle disponibili. Come vedete era un progetto per un partito contendibile, democraticamente eletto, forte, con un manifesto politico e culturale ben definito. La risposta di Renzi è stata netta: l’indisponibilità a sciogliere in qualsiasi caso Italia Viva“.

Nel video Calenda finalmente si toglie qualche sassolino. Anzi qualche masso dalla scarpa: “In queste settimane sono stato riempito di insulti da tutte le parti, da Italia Viva e da Renzi stesso. Non ho risposto a questi insulti. I miei rilievi sono stati sempre puntuali e di natura politica. Non risponderò a questi insulti”. 

E prosegue ad accusare Matteo Renzi che, dice Calenda, è rimasto sulla posizione di mantenere Italia Viva. “L’indisponibilità a sciogliere in qualsiasi caso Italia Viva e a prendere un commitment per passare le risorse di Italia Viva al nuovo partito. Perchè il partito nasce senza risorse, senza il 2 per mille e deve affrontare la campagna per le europee. Ovviamente erano tutti impegni che Azione era disponibile a prendere, esattamente paralleli”.

Fino a questa mattina sembra che potesse esserci ancora uno spiraglio di luce per creare il mega partitone del Terzo Polo. La freddata di Calena ha però bloccato tutto.

“Noi abbiamo fatto questa promessa durante le elezioni, ma dopo le elezioni si è capito abbastanza chiaramente che Renzi non lo voleva fare prima delle europee. Ed è una visione a cui noi ci siamo opposti. Pensavamo e pensiamo che andare avanti con una federazione senza avere un unico corpo, organi unici e una concentrazione di risorse e attività sia una cosa sbagliata. Tuttavia”

dice il numero uno di Azione, aggiungendo che:

“Mi è stato chiaro che questo progetto non andava da nessuna parte quando Renzi ha fatto non un passo di lato, ma cinque passi avanti, riprendendo Italia Viva diventando plenipotenziario, levando Rosato con cui lavoravamo benissimo negli organi della federazione, dove Renzi ha sempre rifiutato di sedersi. Da lì in poi, di fronte alle nostre pressioni per farlo il partito unico, alla fine Renzi ha ceduto sul fatto di discuterne. Abbiamo mandato proposte scritte, io le ho pubblicate per renderle disponibili. Come vedete era un progetto per un partito contendibile, democraticamente eletto, forte, con un manifesto politico e culturale ben definito.

Ironia Bonino su Calenda: “È fatto così”

Chissà se da tempo Emma Bonino, l’esponente di Più Europa, era seduta sulla rive del fiume ad attendere il passaggio del ‘Cadavere’ del Terzo Polo. Sta di fatto che non ha atteso e una frecciatina la lancia su Twitter: “Dovrei dire che sono sorpresa? Proprio no. Lui è fatto così“. Lo sa bene lei, Emma che insieme a Letta lo scorso agosto erano seduti con Calenda per suggellare l’alleanza contro Giorgia Meloni. Tutto saltò per l’ingresso di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli che portò il leader di Azione a fare un passo di lato. Tra i follower di Bonino c’è anche Letta che ha messo subito un bel like al suo post.