Chi ha diritto alla riduzione della TARI? Come fare per non pagare la tassa sui rifiuti? Quando una casa è vuota si paga la Tari? Chi paga di più? Chi paga di meno la tassa sui rifiuti?  La tassa sui rifiuti TARI è un’imposta nata per finanziare la spesa della raccolta differenziata e il regolare smaltimento dei rifiuti. Molti i contribuenti che cercano di capire come e quando è possibile ridurre o azzerare il pagamento di questo tributo.

Sicuramente, in tanti sperano di trovare la strada giusta per pagare di meno, se poi si riesce a non pagare del tutto in modo legalmente, non dispiace.

In ogni caso, la strategia migliore non è quella di eludere la tassa. Il rischio è quella di vederla triplicata per l’effetto degli interessi e sanzioni.

E se invece la risposta per pagare di meno la tassa dei rifiuti, inaspettatamente, fosse data dalla stessa normativa? Esistono, infatti, delle alternative che portano a riduzioni particolari del 20, 40 e 80%. Vediamo insieme quando si applica la riduzione della TARI 2023.

TARI 2023: chi paga di più meno?

Il teoria, il tributo è un onero che cade sui proprietari degli immobili e sugli inquilini che generano rifiuti di categoria urbana, per cui spetta il pagamento della TARI.

D’altra parte, arrivano le riduzioni o esenzioni disposte dalla normativa che permettono di pagare di meno, rispetto all‘importo pieno della tassa dei rifiuti.

Ora, è vero che, esistono delle riduzioni generalizzate valide per tutti i cittadini, ma è possibile trovare degli interventi locali che permettono di pagare un importo ridotto di oltre la metà.

Secondo l’ordinamento nazionale, è possibile ottenere la riduzione sul pagamento della TARI, in base alla quantità dei rifiuti generati nell’arco di un determinato periodo.

Come fare per non pagare la tassa sui rifiuti?

Senza pagamento non c’è riduzione o spiegazione che sostenga il principio del pagamento ridotto. Pagare di meno il tributo sui rifiuti è possibile, c’è di più, c’è chi ottiene un taglio sull’importo da versare nella misura tra 20, 40 e 80 per cento.

È la semplicità della norma che corre in soccorso ai contribuenti permettendo l’applicazione di un taglio del 20 per cento sull’importo da pagare, se viene provata l’assoluta inadeguatezza del sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti.

Non si può pagare una tassa sulla spinta delle buone intenzioni, ma bisogna sincerarsi che il servizio sia attivo ed efficiente a tutti gli effetti di legge. In caso contrario, spetta un taglio sul versamento della TARI nella misura del 40 per cento.

Il pagamento dell’imposta è strettamente legato alla presenza della funzionalità del sistema in tutta la sua complessità. Il venir meno delle condizioni sopra esposte porta delle conseguenze che non possono essere a carico dei contribuenti.

Per questo, scatta la riduzione dell’80 per cento della TARI, laddove viene registrata la sospensione del servizio di raccolta, per cui emerge una gestione inadeguata dei rifiuti e l’innesco di quelle condizioni che concorrono all‘inquinamento climatico e atmosferico, oltre a colpisce direttamente la salute dei cittadini.  

Chi paga di meno la tassa sui rifiuti?

Per rafforzare il poter di acquisto dei cittadini, molte Amministrazioni Comunali permettono la riduzione dell’imposta sui rifiuti tenendo conto di più aspetti significativi della vita dei cittadini.

Ad esempio, alcuni Comuni permettono alle monofamiglie di pagare molto di meno, rispetto alle famiglie numerose, se presenti uno o più requisiti. Altri situati in zone turistiche permettono la riduzione della TARI, se la casa è adibita ad uso stagionale.

In altre realtà, le Amministrazioni Comunali permettono la riduzione dell’imposta il base al reddito certificato ISEE e al numero dei membri che compongono il nucleo familiare.

Quando una casa è vuota si paga la Tari?

Se l’immobile risulta vuoto, spoglio degli arredi che escludo la presenza di un uso saltuario dell’abitazione, privo delle utenze principali luce, gas e acqua.

In questo caso, è possibile richiedere l’esonero totale dal pagamento della TARI.