Accordo Siae e Meta che non arriva nemmeno dopo l’ennesimo confronto tra le due realtà. Solo qualche ora fa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, ha annunciato di aver inviato una istruttoria nei confronti di Metaper accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali”. Secondo l’Ente guidato da Roberto Rustichelli, l’azienda avrebbe interrotto le trattative per il rinnovo del contratto in maniera unilaterale, cancellando contenuti musicali tutelati da Siae dalle proprie piattaforme social. Una possibile violazione in materia di trasparenza ed equità su cui l’AGCM indaga.

Si parla di un abuso di posizione dominante di cui l’azienda di Zuckerberg si sarebbe avvalsa per chiedere alla Società Italiana degli Autori ed Editori di accettare una offerta economica impensabile, senza però dare degli elementi alla controparte per valutarla. Il danno più grave non è solo agli utenti, ma soprattutto ai cantanti che vedevano i propri brani utilizzati nelle varie Stories, non a caso si citano “ripercussioni anche sugli autori rappresentati da altre società”.

A che punto siamo oggi?

Accordo Siae e Meta: le novità del 6 aprile

Nella serata di giovedì 6 aprile 2023 Siae ha diffuso un ennesimo comunicato stampa in seguito all’incontro con Meta. Purtroppo al momento nessun accordo è stato trovato. “Ci siamo confrontati a lungo con Meta sulle rispettive posizioni, ma allo stato attuale siamo ancora lontani dalle precise indicazioni formulate ieri dall’AGCM. Continuiamo comunque a lavorare nell’auspicio di pervenire ad una soluzione condivisa“. Ha dichiarato qualche giorno fa ad Open il direttore generale Matteo Fedeli:

Usiamo una metafora, per semplificare. La negoziazione è comparabile a quella di un musicista che va a esibirsi in un locale. Il gestore dice che lo può fare per 20, mentre il musicista chiede 100, altrimenti non riesce neanche a pagare la benzina per presentarsi al locale e la strumentazione. Allora entrambe le parti iniziano a contrattare: chi al rialzo, chi al ribasso e si raggiunge un punto d’intesa. Ma a un certo punto della scorsa settimana Meta ha detto: ‘Te ne do 30 (numero di fantasia, ndr) altrimenti tiro giù tutti i contenuti da voi tutelati dalle nostre piattaforme.

Canzoni disponibili sui social network

Al momento le uniche canzoni presenti al momento sui social network riguardano i brani iscritti a Soundreef e non a Siae. Tra gli artisti troviamo J-AX, Giovanni Allevi, Gigi D’Alessio, Marco Masini, Enrico Ruggeri, Boomdabash, Fabio Rovazzi, Laura Pausini, Ultimo, Morgan, Alejandro Sanz, Pooh, Fabrizio Moro, Paola Turci e Mario Venuti. E ancora i più importanti autori storici o attuali come Giancarlo Bigazzi, Maurizio Fabrizio, Takagi & Ketra, Federica Abbate, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Claudio Guidetti, Federica Camba, Fortunato Zampaglione, Virginio, Athos Poma, Tony Maiello, Angelo Valsiglio, Roberto Cardelli, Luca Faraone, Mario Fargetta, Gazebo; i grandi nomi del rap italiano, quali Sfera Ebbasta, Guè, Noyz Narcos, MACE, Charlie Charles, Shablo, Rkomi, Tedua, Ernia.

E ancora Ketama126, Strage, Dani Faiv, AVA e Briga oppure autori televisivi le cui composizioni hanno fatto la storia del piccolo schermo, quali Luca Orioli, Pierfrancesco, Dino Ceglie, Danilo Aielli, Emiliano Branda, Filippo Lamberti, Fulvio Griffini, Maurizio Proietti, Ernesto Migliacci e Andrea Casamento. Infine editori come Thaurus Publishing, Baraonda Edizioni, Smilax Publishing, Honiro Edizioni e le società editoriali di Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio. Ha dichiarato a La Repubblica Davide d’Atri, fondatore e manager di Soundreef:

A nessuno è piaciuta la decisione di Meta, neppure a noi, ma si sono messi a disposizione e abbiamo dialogato per ristabilire il nostro catalogo […] La legge deve costruire un’infrastruttura che tuteli chi fa musica e chi la utilizza. Il mercato dei diritti ha superato i livelli degli anni Novanta, l’epoca d’oro che la pirateria sembrava aver archiviato per sempre. E se cresce così è anche per il contributo delle piattaforme