Gli scienziati dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina e dell’Università Nazionale di Singapore hanno sviluppato una tecnologia che prende il nome di olografia dinamica assistita da scattering tridimensionale 3D-SDH. Si tratta di una tecnica innovativa che consente la riproduzione di ologrammi in 3D sempre più realistici e visibili anche senza l’utilizzo del visore.

Dal gioco alla realtà, la nuova tecnologia di ologrammi 3D

Arriva una novità importante per tutti gli appassionati di giochi virtuali e non solo. In questi anni sono stati compiuti passi incredibili e spesso quello che vediamo sullo schermo o meglio ancora tramite l’utilizzo di un visore ci proietta direttamente dentro al videogame, rendendo sempre più complicata la distinzione con la realtà. Già soltanto il fatto di poter giocare online, sfidando persone anche dall’altra parte del mondo, fino a qualche anno fa sembrava utopico mentre oggi è normalità. Un mondo appassionante e in continua evoluzione, che non ha ancora raggiunto evidentemente la massima aspirazione. È per questo che gli studi continuano ad andare avanti spediti e le innovazioni sono sempre dietro l’angolo.

L’ultimo passo per rendere il gioco sempre più vero si chiama olografia dinamica assistita da scattering tridimensionale, 3D-SDH in sintesi. Si tratta di una nuova tecnologia di produzione di ologrammi basata sull’aumento della densità dei dettagli di un’immagine, che potrebbe portare a proiezioni molto più realistiche rispetto alle opzioni al momento esistenti. Un risultato raggiunto dagli scienziati dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina e dell’Università Nazionale di Singapore e descritto sulla rivista Optica. Una tecnica assolutamente innovativa per riprodurre immagini virtuali in 3D.

Questa tipologia di ologrammi, spiegano gli esperti, consentirebbe rappresentazioni realistiche che potrebbero essere implementate nelle applicazioni di realtà virtuale attraverso schermi e display olografici. “Il nostro approccio – commenta Lei Gong, che insieme a Chengwei Qiu ha guidato il team di scienziati – potrebbe anche fornire una migliore grafica 3D senza richiedere l’uso di un visore”. La produzione di una visualizzazione olografica dall’aspetto realistico, affermano gli studiosi, richiede la proiezione di immagini con un’elevata risoluzione in pixel su numerosi piani, o livelli, ravvicinati tra loro. In questo modo si ottiene la percezione della profondità, che rende l’ologramma tridimensionale.

Come funziona la nuova tecnologia

La tecnologia esistente fino ad ora risulta essere limitata sotto l’aspetto della qualità poiché consente di proiettare poche immagini a bassa risoluzione e soltanto su piani separati. Gli studiosi hanno quindi utilizzato un diffusore in grado di separare i piani dell’immagine. Questa configurazione consente la proiezione olografica 3D ad altissima densità.

Una tecnologia che chiaramente potrebbe essere utilizzata in futuro in tantissimi settori. Non solo i videogame, ma anche i film ad esempio. Per arrivare al risultato finale sono state necessarie varie simulazioni e molto ancora c’è da studiare dal punto di vista della fattibilità.

Per convalidare tutto ciò che hanno sperimentato, gli studiosi hanno avuto la necessità di costruire un prototipo di proiettore 3D-SDH poiché ciò che era a loro disposizione fino a questo momento presentava troppi limiti. La nuova configurazione è in grado dunque di migliorare la risoluzione dell’immagine olografica di oltre tre ordini di grandezza rispetto a ciò che stiamo utilizzando in questo momento. Lo studio ovviamente non è terminato qui. Nei prossimi step infatti, i ricercatori intendono migliorare la rappresentazione dei solidi attraverso gli ologrammi 3D.

Una serie di passi che ci stanno portando sempre più all’interno di quel metaverso che fino a poco tempo fa sembrava solo fantascienza. La realtà aumentata, i rapporti virtuali, la vita online prima o poi rischiano di superare la vita vera.