Infertilità i dati dell’Oms. Si parla spesso di calo demografico che è molto spesso indice, per quanto riguarda la nostra Penisola, di malessere e di cattive condizioni di vita che vedono sempre più spesso i giovani far fatica ad entrare nel mondo del lavoro e quindi a gettare le basi per un futuro solido e di conseguenza anche per un’ipotetica famiglia; c’è però un altro problema del quale si parla molto negli ultimi anni e che interessa tutto il mondo: l’infertilità. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, una persona su sei non è in grado di procreare in modo assoluto e, per avere un figlio, dovrebbe ricorrere alla fecondazione assistita o all’adozione, sebbene le pratiche siano ancora troppo lente e burocratiche.

Cosa si intende per sterilità

Infertilità i dati dell’Oms ma cosa si intende con questo termine? Sterilità o appunto infertilità è il termine usato dai medici per indicare la situazione in cui una coppia non è in grado di concepire una gravidanza dopo almeno un anno di tentativi, o dopo almeno 6 mesi nel caso di donne con più di 35 anni. In alcuni casi può essere provocata da fattori sconosciuti oppure potrebbe essere il risultato di una combinazione di fattori diversi come quelli ambientali, mentre in altre coppie la causa principale di infertilità risiede in malattie genetiche o in altri problemi di salute.

I dati dell’OMS

Secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità ad essere sterile è circa il 17,5% della popolazione adulta, con una variazione limitata nella prevalenza tra le regioni, stimata al 17,8% nei Paesi ad alto reddito e al 16,5% nei paesi a basso e medio reddito. Per l’Oms l’infertilità può causare un disagio significativo, stigma e difficoltà finanziarie, influenzando il benessere mentale e psicosociale delle persone e quindi occorre che la politica faccia qualcosa a livello internazionale, finanziando quelle persone che vorrebbero un figlio e che devono ricorrere a cure mediche come la fecondazione assistita, per realizzare il loro sogno. Occorrono quindi maggiori finanziamenti pubblici che possono migliorare significativamente l’accesso alle cure e proteggere le famiglie più povere dal cadere in ulteriore povertà nel tentativo di dar luce a una nuova vita. I costi infatti ad oggi sono tutti sulle spalle di coloro che accettano di sottoporsi a questi tipi di percorsi per arrivare al termine di una gravidanza perché purtroppo, per sterilità, è inteso anche chi rimane incinta e non riesce a concludere la gestazione a causa di qualche problema legato al feto che porterà a un aborto spontaneo.