Pensioni, prime simulazioni Inps su app ‘Pensami’ che è da poco accessibile anche mediante smartphone. Le simulazioni si possono fare immettendo i propri dati anagrafici e lavorativi per avere un quadro delle possibilità di uscita anticipata o di pensione di vecchiaia. Considerando le modifiche dei requisiti di uscita dettate dalla speranza di vita, un 60enne – a meno che non ricorra a canali alternativi di uscita anticipata – avrà come prima data utile per la pensione il 2030. Ecco alcune simulazioni per capire come funziona e, soprattutto, quali siano le indicazioni più importanti per la pensione futura dei contribuenti.

Pensioni prime simulazioni Inps su app ‘Pensami’: ecco come funziona

Calcolare quando si potrà andare in pensione e con quale canale di uscita, da ieri è possibile anche su mobile. Infatti, il servizio ‘Pensami’ (Pensione a misura) reso dall’Inps sul proprio portale internet, è disponibile anche sull’applicazione per smartphone. Il canale per fare la simulazione della propria pensione futura si trova nella sezione “Servizi” dell’app, che si può utilizzare anche senza autenticarsi. È necessario inserire alcuni dati anagrafici e contributivi per avere una situazione ottimale in vista del proprio pensionamento. Sicuramente interessati ad avere delle informazioni sulla propria pensione futura sono i contribuenti intorno ai 60 anni.

Pensioni anticipate per lavoratori che oggi hanno 60 anni: ecco la simulazione Inps, uscita nel 2030

Un lavoratore del 1962 che ha compiuto questa età nel 2022 e che abbia iniziato a lavorare e a versare dei contributi a 25 anni, avrà quale prima data utile di uscita per la pensione di vecchiaia il 1° aprile del 2030. È necessario considerare anche gli incrementi della speranza di vita che nel frattempo interverranno. Il simulatore, infatti, prevede che tra la richiesta di informazioni e l’effettiva uscita dal lavoro la pensione di vecchiaia sarà aumentata a 67 anni e cinque mesi rispetto ai 67 anni odierni. Più attesa sarà richiesta per la pensione anticipata di soli contributi che, nel frattempo, sarà aumentata dai 42 anni e 10 mesi odierni ai 43 anni e tre mesi (le donne un anno in meno). Rispetto al 1987, anno in cui il 60enne ha iniziato a lavorare, l’uscita è prevista nel 2031, considerando anche la finestra trimestrale richiesta dalla normativa previdenziale.

Pensione anticipata contributiva, chi oggi ha 25 anni esce a 67 anni e quattro mesi

Il lavoratore di 60 anni non può prendere in considerazione la pensione anticipata contributiva, prevista a 64 anni di età unitamente a 20 anni di contributi e a una pensione futura di 2,8 volte superiore al trattamento minimo. Questo canale di prepensionamento è riservato a chi rientri nel sistema contributivo puro (contribuenti post 1995), quindi soprattutto ai più giovani. Ma anche questa pensione è soggetta agli aumenti della speranza di vita. La simulazione Inps su un giovane di 25 anni, che ha iniziato a lavorare da un anno, stabilisce il pensionamento a 67 anni e quattro mesi (rispetto ai 64 anni di oggi) e una pensione di almeno 1.409 euro lordi, importo che dovrà essere aggiornato anno per anno.

Simulatore Inps: i 40enni in uscita con anticipata a 66 anni e vecchiaia a circa 70 anni

Chi oggi ha 40 anni e lavora dai 28 anni di età, potrà andare in pensione anticipata contributiva a 66 anni e due mesi con 20 anni minimi di contributi. In alternativa, la pensione di vecchiaia arriverà all’età di 69 anni e sei mesi. Entro questa età, se il lavoratore non sia riuscito a versare i 20 anni di contributi richiesti, la pensione maturerà a 73 anni e nove mesi, con almeno 5 anni di versamenti effettuati durante la vita lavorativa.