Per “evidente pericolosità“: per questo motivo la Corte di Cassazione, il 24 febbraio 2023, ha rigettato il ricorso della difesa contro l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma, nel dicembre 2022, aveva confermato il regime di 41 bis di Alfredo Cospito. Per i giudici della Suprema Corte l’anarchico “potrebbe continuare ad essere, in termini autorevoli, per gli accoliti in libertà, se sottoposto a regime ordinario, punto di riferimento e fonte di indicazione delle linee programmatiche criminose e degli obiettivi da colpire”. Le motivazioni sono spiegate nella sentenza depositata oggi, giovedì 30 marzo

Motivazioni sentenza Cassazione su Cospito e 41bis

Le “forti espressioni” contenute in alcuni scritti di Alfredo Cospito, “reiterate e rinforzate attraverso modalità diffusive di conoscenza”, scrove la Suprema Corte, sono state ritenute – dal tribunale di sorveglianza di Roma e nel decreto ministeriale di applicazione del 41 bis“come espressive di evidente pericolosità del loro autore, che, con gli stessi mezzi, si è puntualizzato, potrebbe continuare ad essere, in termini autorevoli, per gli accoliti in libertà, se sottoposto a regime ordinario, punto di riferimento e fonte di indicazione delle linee programmatiche criminose e degli obiettivi da seguire”. 

La Cassazione a febbraio scorso aveva rigettato il ricordo del legale di Cospito contro il regime di 41 bis https://www.tag24.it/514138-cospito-udienza/