Figli coppie gay, il ministro Eugenia Roccella chiude ai sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari: “Non c’è un confronto da fare. Trascrivono gli atti di nascita? C’è una sentenza della Cassazione precisa. Sanno quello che possono e che non possono fare“, ha detto la titolare del dicastero della Famiglia.

Roccella stoppa i sindaci “ribelli” sulla trascrizione dei figli delle coppie gay

Non c’è un confronto da fare”. La ministra della Famiglia Eugenia Roccella risponde così alla lettera di alcuni sindaci ‘disobbedienti’ che continuano a trascrivere gli atti di nascita dei figli di coppie gay, nonostante lo stop alla registrazione all’anagrafe imposta dal Viminale.

I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi – dice Roccella- ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite”.

La sentenza alla quale si riferisce Roccella è quella delle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione, la n. 38162 del 30 dicembre 2022, con la quale è stato ribadito che il riconoscimento del provvedimento straniero che attesta il rapporto di filiazione con il “genitore d’intenzione” di un bambino nato da maternità surrogata è contrario all’ordine pubblico.

Alcuni sindaci, proseguono però determinati, in particolare la città di Torino che ha lanciato una mobilitazione per il 12 maggio. Ad annunciarlo è il sindaco Stefano Lo Russo, con la pubblicazione della locandina dell’evento, in programma alle ore 10:30 al Teatro Regio. L’iniziativa è stata descritta come “assemblea di sindache, sindaci, amministratrici e amministratori locali. Contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie”.

La mobilitazione è stata appoggiata anche dai sindaci di altre città: Roberto Gualtieri (Roma), Beppe Sala (Milano), Gaetano Manfredi (Napoli), Matteo Lepore (Bologna), Dario Nardella (Firenze) e Antonio Decaro (Bari).

Maternità surrogata: slitta esame in commissione

Slitta intanto in commissione Giustizia della Camera il seguito dell’esame delle proposte di legge sulla maternità surrogata. Previsto come punto dell’ordine del giorno dei lavori odierni, la commissione ne ha rinviato l’esame alla prossima settimana. Inoltre, nel calendario del mese di aprile dell’Aula di Montecitorio, stilato oggi dalla conferenza dei capigruppo, non figura la maternità surrogata, così come alcun esponente di maggioranza ne ha chiesto la calendarizzazione per l’Assemblea, riferiscono esponenti delle opposizioni.