Possibile svolta sul caso dell’omicidio di Andrea Fiore, avvenuto a Roma nel quartiere Quadraro. Un 43enne di Frosinone è stato arrestato con l’accusa di essere uno dei presunti responsabili dell’esecuzione del carrozziere di 54 anni, ucciso nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 marzo nella zona Est della Capitale. Chi indaga è al lavoro per rintracciare i complici dell’uomo.

L’arrestato si chiama Daniele Viti ed è originario di Veroli, nel Frusinate. È stato bloccato dalla Squadra Mobile nel tardo pomeriggio di lunedì, mentre rincasava assieme ad una donna. Gli inquirenti lo ritengono responsabile di concorso in omicidio: con lui, c’erano anche altre persone a compiere il delitto. I complici sono però ancora in fuga.

Gli investigatori stanno cercando di chiarire il ruolo di Viti nella vicenda. Il 43enne ha precedenti per stalking, ma potrebbe essere coinvolto in una banda criminale attiva nella Capitale. In attesa di essere interrogato, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.

Roma, la dinamica dell’omicidio Andrea Fiore: ipotesi guerra tra bande

Il delitto è stato compiuto poco dopo la mezzanotte di domenica. Fiore era stato raggiunto da un colpo di pistola al torace mentre si trovava in casa sua, nella zona di via Pisoni. Secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, è molto probabile che la vittima conoscesse i suoi aggressori e li avrebbe fatti entrare lui stesso nell’abitazione. Andrea Fiore aveva precedenti, tra cui spiccano quelli per droga: il sospetto è che venisse assoldato dalla malavita per rubare automobili e scooter, poi usati per rapine e regolamenti di conti.

Poco prima di morire, Fiore aveva chiamato il 112 per chiedere aiuto: “Mi hanno sparato, venite a salvarmi”. Giunti sul posto, i poliziotti si sono resi conto che la porta fosse chiusa dall’interno. Il cadavere è stato ritrovato poco distante dalla porta.

Non è da escludere che la morte di Fiore sia legata all’omicidio di Luigi Finizio, che era stato vittima di un agguato il 13 marzo scorso. Finizio è morto mentre era fermo ad una pompa di benzina, a poca distanza da via Pisoni: era stato raggiunto da almeno quattro colpi di pistola, esplosi da due uomini in sella ad una moto. Sui due casi sono a lavoro i Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di piazzale Clodio.

Una cosa è certa, le due vittime si conoscevano: secondo chi indaga, Finizio e Fiore erano entrambi coinvolti nel clan di stampo camorristico dei Senese.

Caos a Roma, quattro omicidi solo nel mese di marzo

Due omicidi che, alla luce del coinvolgimento delle vittime nel crimine romano, potrebbero rientrare in una guerra tra bande. Non si esclude nessuna pista, anche se al momento tutti gli indizi portano ad un regolamento di conti legato al business della droga.

L’esecuzione di domenica notte è solo l’ultima di una lunga serie. Il 10 marzo scorso, a San Giovanni, era stato ucciso Emanuele Costanza, autosoprannominatosi Manuel Costa, con due colpi di pistola alla testa. Il responsabile, Fabio Giaccio, 43enne di origini napoletane, ha già confessato: ha agito per questioni economiche. Prima ancora, l’8 marzo scorso, a Casal de Pazzi, era stato ucciso il cittadino romeno Mihai Roman: del suo assassino ancora non c’è traccia.