Accadde oggi 29 marzo 1848: inizia la Prima Guerra d’Indipendenza. Il primo episodio svolta del Risorgimento Italiano, uno dei primi passi concreti verso l’Unità d’Italia, iniziò proprio 175 anni. Lo scoppio della Prima Guerra d’Indipendenza Italiana, combattuta dal Regno di Sardegna e da volontari italiani contro l’Impero austriaco e altre nazioni conservatrici, cominciò ufficialmente il 29 marzo 1848 quando le truppe del Regio Esercito Piemontese oltrepassarono il fiume Ticino al comando di re Carlo Alberto di Savoia. La Prima Guerra d’Indipendenza Italiana terminò il 22 agosto 1849.

Accadde oggi 29 marzo 1848: inizia la Prima Guerra d’Indipendenza

Il conflitto venne preceduto dall’esplosione della rivoluzione siciliana del 1848 contro i Borbone. Inoltre, fu determinato dalle sommosse delle città di Milano, le famose “Cinque giornate di Milano”, e Venezia. Entrambe le città si ribellarono all’Impero austriaco dandosi governi propri. Una parte della Prima Guerra d’Indipendenza Italiana, quella combattuta dal re di Sardegna Carlo Alberto contro l’Austria nell’Italia del Nord, viene associata al genere della cosiddetta “guerra regia” composta da due campagne militari. Un caos totale dunque che poi è entrato nel lessico italiano per indicare una situazione di rivolta popolare o comunque di confusione: “E’ un ’48”.

Le due campagne militari di re Carlo Alberto

In entrambe le campagne di re Carlo Alberto, fu il Regno di Sardegna ad attaccare l’Impero austriaco. Due battaglie, due sconfitte per i piemontesi. La guerra a quel punto era persa. Gli episodi determinanti della prima e seconda campagna albertina furono: la battaglia di Custoza e la battaglia di Novara. Ricordiamo che all’inizio della guerra regia, il Regno di Sardegna venne appoggiato dallo Stato Pontificio e dal Regno delle Due Sicilie.

La resa praticamente immediata di Papa e Regno borbonico

Lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie si ritirarono quasi subito senza combattere. Volontari dell’esercito del Papa e di quello napoletano si unirono tuttavia agli altri volontari italiani per combattere uniti contro l’Austria. Durante la guerra regia scoppiarono in diversi stati preunitari come lo stesso Stato Pontificio o il Granducato di Toscana, moti rivoluzionari non riconducibili agli ideali liberali del Piemonte. La storiografia fa confluire tali moti nei fatti della rivoluzione siciliana successivi associandoli alla “guerra di popolo” che in questo contesto fallì, terminando con la restaurazione delle vecchie istituzioni.

Le conseguenze della sconfitta contro l’Austria

Per le rivoluzioni al loro interno, il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio si trovarono così schierati nella guerra di popolo sul fronte opposto rispetto a quello della guerra regia, nella quale inizialmente la situazione era parsa favorevole al Piemonte. Chiudiamo ricordando che nel contesto della guerra di popolo, diede il suo primo contributo al Risorgimento quale comandante militare Giuseppe Garibaldi. “Re dei due Mondi”, però, sconfitto come il re di Sardegna Carlo Alberto. Alla fine quest’ultimo abdicò in favore del suo primogenito Vittorio Emanuele. Il futuro re Vittorio Emanuele II, il primo re dell’Italia unita. Nella Prima Guerra d’Indipendenza si distinse anche Giuseppe Mazzini (nella foto: il francobollo emesso l’anno scorso per commemorare il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini).

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.