Juve plusvalenze: a Torino, si doveva consumare il giorno dell’udienza preliminare. Il gup Mauro Picco è stato chiamato a decidere sul rinvio a giudizio di 12 ex dirigenti della società bianconera. Ma non solo anche a pronunciarsi nel merito dello spostamento del processo: resta a Torino o in un altra sede?

Onfermate le parole di uno dei Pm. Gianoglio, uscendo dall’aula dopo la sospensione dell’udienza, aveva detto, con convinzione che l’udienza avrebbe subito un rinvio e così è stato: il Gup ha rinviato l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma al prossimo 10 Maggio.

Intanto la Juventus in mattinata si era presentata all’Udienza Preliminare con gli avvocati Maurizio Bellacosa e Davide Sangiorgio, tra i tanti a difendere i componenti accusati c’era anche l’avvocatessa Paola Severino, ex ministro di Giustizia nel governo Monti a difesa di Maurizio Arrivabene.

Juve plusvalenze: udienza preliminare rinviata

Il Gup che dovrà decidere del rinvio a giudizio di 12 ex dirigenti della Juventus, troverà tra di essi anche i nomi di Andrea Agnelli (ex presidente), Maurizio Arrivabene (ex amministratore delegato), Fabio Paratici (ex direttore sportivo) e Pavel Nedved (ex vice-presidente). Tra i protagonisti che hanno condotto le indagini sui conti della società Juventus, Mario Bendoni e Marco Gianoglio, ovvero i PM che sosterranno l’accusa. La sosteranno senza Santoriello che ha deciso di astenersi al processo seguito alle polemiche nate dopo un video del 2019 in cui, durante un convegno, si professava tifoso del Napoli.

Nella mattina di oggi però ci sono state diverse costituzioni di parte civili contro la Juventus e le persone fisiche, tra di essi Codacons e Consob e piccoli soci della Juventus, esattamente 30. Non si sono presentate nè FIGC nè Agenzia della Entrate. Dal quel momento il Gup si è ritirato in camera di Consiglio per decidere se citare la Juventus come responsabile civile.

La competenza territoriale: la Juve è una società quotata in borsa

Il Gup dovrà decidere sempre oggi se accettare la richiesta della difesa. I legali bianconeri ritengono che la società essendo quotata in borsa deve essere giudicata da un foro competente ovvero quello di Milano ( dove ha sede la Borsa) o di Roma (dove ci sono i server di Roma) poiché l’ipotesi di reato di manipolazione di mercato si sarebbe consumato in quei luoghi. Il Gup però potrebbe demandare la decisione ai giudici della Cassazione: in questo caso i tempi dell’inchiesta si allungherebbero.

Gli indagati

Oltre ad Andre AGNELLI, Maurizio ARRIVABENE, Pavel NEDVED e Fabio PARATICI i rinviati a giudizio sono: Marco RE (ex Chief Financial Officer Juventus e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari), Stefano BERTOLA (ex Chief Financial Officer Juventus, subentrato nel 2020 al posto di Re), Stefano CERRATO (attuale Chief Corporate & Financial Officer Juventus), Avv. Cesare GABASIO (General Counsel and Chief Legal Officer Juventus), Francesco RONCAGLIO (ex membro CdA Juventus), Enrico VELLANO (ex membro CdA Juventus), Stefania BOSCHETTI (revisore legale Ernst & Young), Roberto GROSSI (revisore legale Ernst & Young) e la JUVENTUS (intesa come persona giuridica).

Reati contestati agli indagati

Di seguito i reati che l’accusa ipotizza abbiano commesso gli indagati:

  • False comunicazioni sociali (art. 2622 cc)
  • Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 cc)
  • Manipolazione del mercato (art. 185 D.Lgs 58/1998)
  • Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art.2 D.Lgs 74/2000).

Quelli contestati alla Juventus

La Juventus è indagata come persona giuridica, l’ipotesi di reato che le si muove è quella riconducibile all’art. 2, 5 e 25 del D.Lgs n 231/2001 che si riferisce agli abusi di mercato e ai reati tributari. Nel caso dell’uno o dell’altro reato ci sarebbero delle senzioni pecuniarie.

Per gli abusi di mercato si applica una sanzione che va da 400 a 1000 quote. Ogni quota che è una singola parte dell’ammontare della sanzione pecuniaria il cui numero non è inferiore a cento né è superiore a mille va da un minimo di 258 Euro a un massimo di 1549 Euro.