Le parole di Putin hanno fatto irruzione nel cuore dell’Ucraina. Kiev è corsa ai ripari e ha chiesto all’Onu che venga organizzata una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza. Il 25 marzo, il presidente della Russia si è detto pronto a spostare armi nucleari in Bielorussia. “L’ennesimo atto provocatorio”, accusano dall’Ucraina, che ha l’obiettivo di porre un freno al disarmo nucleare e al “sistema di sicurezza internazionale”. Ma agli Usa non risulta nessun spostamento.

“Nonostante gli orribili crimini contro l’umanità e i crimini di guerra che il Cremlino sta commettendo in questa guerra di aggressione contro uno stato sovrano, la Russia sta dimostrando la sua incapacità di vincere sul campo di battaglia”, si legge in una nota del ministero degli Esteri ucraino. Poi l’invito al popolo bielorusso affinché faccia sentire la propria voce: “L’Ucraina – continua Kiev – fa appello alla società bielorussa affinché impedisca l’attuazione di intenzioni criminali di dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia in violazione dei suoi obblighi ai sensi del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, che trasformerà ulteriormente il paese in un ostaggio del Cremlino e causerà conseguenze catastrofiche per il suo futuro”. Kiev chiede anche al G7 e all’Unione Europea di avvertire le autorità bielorusse delle “conseguenze a lungo termine” se dovessero accettare le armi sul loro territorio. “Chiediamo l’immediata convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a questo scopo”, afferma il ministero, aggiungendo che “l’Ucraina chiede a tutti i membri della comunità internazionale di esprimere la massima inaccettabilità” delle ultime “provocazioni nucleari” da parte del regime di Putin. Per Kiev, tutto il mondo dovrebbe intervenire, soprattutto Regno Unito, Cina, Usa e Francia che sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e che hanno “una particolare responsabilità nel prevenire le minacce di aggressione con armi nucleari”.

Armi nucleari in Bielorussia, Usa: “Non ci risultano”

Gli Stati Uniti però cercano di stemperare il clima incandescente. John Kirby, il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha infatti riferito che non risulta uno spostamento delle testate, dalla Russia alla Bielorussia. “Non abbiamo – dice alla Cbs – ricevuto alcuna indicazione che (il presidente russo Vladimir Putin) abbia mantenuto questo impegno o spostato armi nucleari”. Sta di fatto che l’Unione europea è già pronta a colpire la Russia con altre sanzioni, visto che la strategia di Putin è “una irresponsabile escalation e una minaccia alla sicurezza europea”, scrive in un tweet l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. “La Bielorussia può ancora fermare” questa escalation, “è una sua scelta. L’Ue – scrive ancora Borrell – è pronta a rispondere con ulteriori sanzioni”.