Cina startup bacio. L’isolamento per la pandemia in Cina è stata talmente lunga e con restrizioni così dure che il contatto fisico probabilmente è mancato più che in altri paese e deve aver fatto scattare, in molti, una voglia irrefrenabile di affetto e soprattutto di baci. Deve essere stato questo ad aver spinto, gli ideatori di una startup nazionale, ad inventare un macchinario da applicare sul cellulare per simulare un bacio vero e proprio ma a distanza. Assolutamente non è uno scherzo, anzi. A quanto pare, da quando l’oggetto è stato messo in commercio, starebbe andando a ruba. L’invenzione è un vero e proprio gadget per smartphone realizzato per baciare le persone a distanza tramite labbra “robotiche” (che pare siano in silicone). Come ha dichiarato l’autore dell’invenzione, la necessità è nata durante i lunghi lockdown imposti dal governo cinese e durante i quali non poteva avere contatti con la sua fidanzata. L’aspetto, abbastanza inquietante, è di una sorta di ‘protesi’ che si applica al cellulare ed ha proprio la forma di una bocca, due labbra che alla vista appaiono di plastica e che vengono fuori dalla parte inferiore del telefono (proprio come se fosse la parte inferiore del viso di una bambola da applicare mentre dall’altra parte dello smartphone), da applicare mentre dall’altra parte dello smartphone – e solo in video chiamata – c’è la persona con cui scambiarsi questi baci virtuali. Così, quando gli utenti collegati si baciano, “il dispositivo ricambia il ‘bacio'”, spiega qualcuno. La startup che ha il nome di Siweifushe, con sede a Pechino, ha concepito questo strumento durante i lunghissimi lockdown che hanno riguardato la Cina.

In Cina una startup crea un gadget per i baci a distanza, ha la forma delle labbra, è in silicone e disponibile in vari colori

L’idea del bacio simulato, è venuta allo studente Zhao Jianbo che, proprio come tesi di laurea, ha discusso proprio sulla mancanza di intimità fisica nelle videochiamate. A partire da questo progetto, lo studente ha fondato la società Siweifushe e creato e messo in commercio il particolare oggetto chiamato MUA. Che, come si accennava precedentemente, è vero e proprio supporto mobile con labbra che inizialmente erano incolore e di silicone che si sincronizza a un’app e, attraverso sensori di movimento nascosti, capta il bacio e lo riproduce. Contemporaneamente, il gadget si riscalda leggermente e riproduce suoni attraversi dei piccoli altoparlanti integrati. Il costo e di 260 yuan (circa 35 euro) e si aggancia direttamente allo smartphone. Per poterlo usare, gli utenti devono scaricare l’app e connettere l’oggetto all’ingresso di ricarica del telefono. Oltre a interagire a distanza col proprio partner, è anche possibile registrare i propri baci sulla piattaforma e scaricare quelli altrui per interagirvi. Durante le prime due settimane in cui è stato messo sul mercato, dopo il lancio, Siweifushe ne ha venduto oltre 3.000 pezzi e ricevuto circa 20.000 ordini. Per non fare torti a nessuno ora le ‘labbra‘ sono disponibili anche in vari colori e sono unisex. Le recensioni ricevute fino ad ora, sono piuttosto contrastanti. Mentre alcune persone lo hanno trovato interessante, diverse altre che si sono sentite a disagio. Tra le cose negative e tra le critiche principali è stata sottolineata ‘l’assenza di una lingua’. Inoltre, alcuni utenti su Weibo (il social cinese che è una sorta di Facebook e twitter combinati), hanno espresso preoccupazione riguardo all’utilizzo del MUA per contenuti erotici online, che sono severamente regolamentati in Cina. Gli ideatori della start app Siweifushe assicurano di rispettare le normative, pur ammettendo che “non c’è molto che possiamo fare riguardo al modo in cui le persone lo utilizzano“. Ma non è il primo esperimento di bacio a distanza: già nell’ormai lontano 2011 – senza che ci fosse stata una pandemia e quindi senza isolamento forzato – la University of Electro-Communications di Tokyo creò un macchinario simile.