Nella storia italiana i Buoni fruttiferi postali 4×4 hanno sempre occupato un posto molto rilevante. Piace la natura del titolo garantito dallo Stato italiano come forma di investimento dedicato a chi vuole risparmiare. In sintesi, si tratta sempre della possibilità di ottenere un rendimento senza mettere a rischio il capitale investito.

Il primo vantaggio registrato sui BFP riguarda una tassazione nella misura del 12,5 per cento. Oltretutto, non presenta alcuna imposta che grava sugli eredi in presenza di successione.

Buoni fruttiferi postali 4×4: interessi e rendimenti 2023

 È la rapidità di risposta che trovano i clienti ha rafforzare l’investimento nei Buoni fruttiferi postali. In pratica, si impegna una somma di denaro per un lasso di tempo, ottenendo un rendimento prodotto da una percentuale di interessi.

In sostanza, i BFP 4 x 4 scadono dopo un periodo minimo di quattro anni.

Quanto rende un Buono fruttifero postale 4×4?

Il rendimento viene prodotto dalla percentuale di interesse maturata nel tempo, per cui il guadagno è maggiore quanto più il buono resta vincolato.

Il rendimento annuo loro effettivo varia in virtù della durata dell’investimento, quale:

  • BFP dopo quattro anni producono un rendimento annuo lordo nella misura dell’1,50 per cento;
  • BFP dopo otto anni producono un rendimento annuo lordo nella misura del 2 per cento;
  • BFP dopo dodici anni producono un rendimento annuo lordo nella misura del 2,25 per cento;
  • BFP dopo sedici anni producono un rendimento annuo lordo nella misura del 3 per cento.

A ogni modo, il titolo può sempre essere riscattato, anche anticipando la data di scadenza. Tuttavia, se viene richiesto il rimborso prima dello scadere del periodo minimo di quattro anni non maturano gli interessi, quindi non si ottiene un rendimento. 

Buoni fruttiferi postali opinioni

Le persone che intendono ottenere un rendimento sfruttando le potenzialità dell’investimento in Buoni fruttiferi postali possono optare per la forma cartacea. Viceversa, esiste anche la possibilità di richiedere la modalità dematerializzata del titolo.

La prima differenza sostanziale riguarda la modalità di sottoscrizione del titolo. In quanto, l’emissione dei cosiddetti “classici” Buoni fruttiferi postali, viene richiesta direttamente presso uno degli uffici postali di Poste Italiane presente sul territorio.

In questo caso, il cliente deve presentare i documenti di riconoscimento in corso di validità e deve apporre la firma sul titolo. Conclusa l’operazione di sottoscrizione del titolo, l’ufficio postale consegna il Buono fruttifero postale al cliente.

Perché non conviene la sottoscrizione cartacea del titolo?

Esistono degli svantaggi non legati al rendimento che resta inalterato sia per i BFP cartacei che dematerializzati. Ma piuttosto, legati agli aspetti pratici della vita quotidiana.

Infatti, bisogna considerare la durata di conservazione del titolo. In altre parole, occorre mettere in conto la possibilità di smarrire il buono. Sicuramente, si può richiedere il duplicato del titolo, ma sempre se la mente non vacilli e si prenda coscienza di aver smarrito il titolo.

Il secondo punto, è certamente quello più rilevante, in quanto è legato alla scadenza del titolo.

Il buono va riscattato dopo un lasso di tempo, se viene meno il rimborso aumentano i rischi legati alla prescrizione del titolo. Dunque, la perdita dei soldi investiti e del rendimento maturato. 

Buoni fruttiferi postali dematerializzati: due vantaggi

Quando si parla di Buoni fruttiferi postali dematerializzati il discorso cade direttamente sul formato digitale del titolo. In questo caso, la sottoscrizione del buono avviene in modalità telematica, in quanto il titolo viene sottoscritto direttamente dal portale dedicato di Poste Italiane.

  Il cliente che ha attivato Internet Banking, ovvero il servizio di Conto Corrente BancoPosta, può effettuare operazioni bancarie e postali da casa. In sostanza, può procedere tranquillamente alla sottoscrizione un buono fruttifero postale dematerializzato.

Il primo vantaggio è racchiuso nell’aspetto pratico della conservazione del titolo, in quanto essendo digitale non si incorre nel rischio di smarrire il buono.

L’altro punto molto significativo riguarda l’abolizione totale del pericolo di prescrizione del titolo. In pochi sanno che dopo il periodo legato alla scadenza il buono dematerializzato viene girato direttamente sul proprio conto Banco Posta. In alternativa su quello associato all’atto della sottoscrizione del titolo.

Infine, ricordiamo che i Buoni fruttiferi postali, sia in forma cartacea o dematerializzata, prevedono un valore minimo vincolabile pari a 50 euro.