Commemorazione per gli attentati a Bruxelles del 2016 in Belgio. Dopo il momento di raccoglimento poco prima delle 8 del mattino all’aeroporto di Bruxelles, alle 9.11 è stato osservato un minuto di silenzio anche alla stazione della metropolitana di Maelbeek, in memoria delle vittime degli attentati del 22 marzo 2016. Diverse personalità politiche erano presenti. I nomi delle 16 persone che hanno perso la vita quel giorno sono stati trasmessi dagli altoparlanti prima di osservare un minuto di silenzio. Durante questo breve periodo, nessun treno ha attraversato la stazione, i cui cartelloni pubblicitari sono stati sostituiti da manifesti in memoria del 22 marzo 2016.

Per l’occasione si sono recati in stazione diverse vittime o parenti di vittime, oltre ai rappresentanti delle associazioni di vittime V-Europe e Life4Brussels. Anche l’amministratore delegato di Stib, Brieuc de Meeûs, era presente in rappresentanza dell’azienda di trasporto pubblico. Dal punto di vista politico, erano presenti il sindaco di Bruxelles Philippe Close e i ministri regionali di Bruxelles Elke Van Den Brandt e Bernard Clerfayt. Anche il mondo giudiziario era presente attraverso il Procuratore del Re di Hal-Vilvoorde, Ine Van Wymersch. Dopo questo momento di raccoglimento e quello osservato all’aeroporto di Bruxelles, è il momento della cerimonia di commemorazione nei pressi della rotonda Schuman, alla presenza del Primo Ministro.

Gli attentati di Bruxelles

Gli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016 furono tre attacchi terroristici coordinati, avvenuti nell’area metropolitana di Bruxelles, nel Belgio, la mattina del 22 marzo 2016. Due attacchi avvennero presso l’aeroporto di Bruxelles-National, nel comune di Zaventem, e uno alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek, nel comune di Bruxelles. Gli attentati vennero rivendicati il giorno stesso dall’autoproclamato Stato Islamico (ISIS) attraverso l’agenzia di stampa Amaq. Assieme agli attentati di Parigi del novembre precedente, fu tra gli attacchi terroristici più gravi avvenuti nei Paesi europei negli anni 2010.

La mattina del 22 marzo 2016 alle 7:58 si verificarono due esplosioni, entrambe con attacco suicida, distanziate di pochi secondi l’una dall’altra, all’aeroporto di Bruxelles-National. La prima esplosione si verificò presso la zona delle partenze del Terminal A, vicino ai banchi della fila 11 dei check-in, mentre la seconda esplosione nove secondi dopo vicino ai banchi della fila 2 dei check-in. Le due esplosioni causarono la morte di 16 persone più i due attentatori suicidi Ibrahim el-Bakraoui e Najim Laachraoui, così come danni significativi all’interno e mandando in frantumi le vetrate dell’esterno in prossimità della seconda esplosione. Una terza bomba non esplose perché l’attentatore venne sbalzato via dalla seconda esplosione e scappò dall’aeroporto assieme alla folla in preda al panico. Questa bomba, considerata dalla polizia belga la più potente delle tre, venne in seguito fatta esplodere in sicurezza dagli artificieri della polizia.

Alle 9:11 si verificò una terza esplosione, anche questa con attacco suicida, sul secondo vagone di un convoglio della metropolitana nella stazione di Maelbeek/Maalbeek, appena ripartito verso la successiva stazione di Arts-Loi Kunst-Wet. Quest’esplosione causò la morte di altre 16 persone più l’attentatore suicida Khalid el-Bakraoui, fratello di uno dei due attentatori dell’aeroporto. Alle 9:27 tutte le corse della metropolitana vennero fermate e qualche minuto dopo l’intero sistema di trasporti pubblici della città di Bruxelles venne bloccato. Venne anche innalzato il livello d’allerta in tutta Europa.

Alle 15:20 arrivò la rivendicazione degli attentati da parte dell’ISIS tramite l’agenzia di stampa Amaq, motivandoli con la partecipazione del Belgio alla coalizione internazionale contro l’ISIS in Iraq e Siria. Nel pomeriggio un tassista contattò la polizia, ritenendo di essere stato lui a portare i sospetti terroristi in aeroporto, e indicando in un’abitazione a Schaerbeek il posto da dove erano partiti. La polizia belga vi fece irruzione e trovò tutto l’occorrente per creare una bomba, inclusi 15 kg di perossido di acetone (TATP), circa 151 l di acetone, circa 30 l di perossido di idrogeno, più chiodi e viti per rendere più letali le bombe. L’appartamento venne ricondotto a Ibrahim el Bakraoui, uno degli attentatori, e l’uso del TATP venne collegato anche agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, dove venne impiegato un analogo esplosivo. Complessivamente, gli attentati causarono 340 feriti e 32 morti, 16 all’aeroporto di Bruxelles-National e 16 alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek, più i tre attentatori