Il Bayern Monaco è da sempre stata una delle poche a schierarsi contro la Superlega, tanto voluta da Real Madrid, Barcellona e Juventus. Il nuovo campionato, infatti, non avrebbe premiato i risultati sportivi, ma solamente il blasone delle squadre che ne avrebbero preso parte, il tutto finalizzato ad aumentare lo spettacolo e di conseguenza gli introiti derivanti da sponsor e diritti tv. I tedeschi, però, si sono detti contrari a questo tipo di campionati, vista anche l’importanza che la tifoseria rappresenta per lo stesso club. A conferma di tutto questo sono arrivate anche le dichiarazioni del presidente della società Herbert Hainer.

Il Bayern Monaco contro la Superlega

Nonostante i tedeschi, almeno inizialmente, avessero aderito al progetto, seppur sempre in maniera marginale, il passo indietro era stato quasi del tutto immediato. Scelta che è stata ribadita dal numero del club ai microfoni di Suddeutsche Zeitung, dove Hainer ha apertamente dichiarato che: “Il Bayern non è assolutamente interessato a una Superlega europea. È più promettente, infatti, il concetto modificato e ampliato della Champions League che sta per arrivare fra un paio di stagioni. Il Bayern vuole raggiungere il successo internazionale e per questo esiste già la Champions League”.

Una dichiarazione alla quale, però, sono seguite anche alcune critiche, seppur in maniera velata. L’argomento principale è stato proprio il nuovo regolamento per il Fair Play Finanziario, per il quale, secondo il numero uno bavarese, servono fermezza nelle sanzioni, ma soprattutto trasparenza nelle regole.

“Il successo di questo nuovo regolamento dipenderà dalla fermezza con cui verranno imposte le sanzioni, qualunque sia la società, ci saranno livelli che arriveranno all’esclusione da una competizione, se le regole sono chiare sarà più difficile attaccarle in seguito. Come Bayern Monaco se vogliamo continuare a competere ai massimi livelli in Europa, dobbiamo investire nei giocatori. Altri club devono decidere da soli dove hanno bisogno”.

Una presa di decisione in favore della Uefa, verso la quale, però, sono state espresse anche alcune carenze, soprattutto per il passato, per quanto riguarda l’applicazione delle regole.