Pensioni aprile 2023: il cedolino Inps è visibile già da oggi, 20 marzo, con gli aumenti spettanti, mentre sono state rese note le date di pagamento agli uffici postali. Per visualizzare il nuovo cedolino, i pensionati devono accedere sul sito dell’Inps, nella propria area riservata “MyInps”, verificando l’importo del trattamento previdenziale del prossimo mese. In questo modo, i pensionati possono prendere nota delle eventuali variazioni sull’importo mensile, soprattutto se si tratta di aumenti. Infatti, in questi mesi c’è stata la rivalutazione delle pensioni in base al tasso di inflazione osservato dall’Istat nell’anno 2022. La rivalutazione è stata del 100% per chi percepisce una pensione fino a quattro volte l’importo del trattamento minimo (pari a 2.101,52 euro), mentre per tutti gli altri gli aumenti sono scattati solo a partire da questo mese di marzo. È inoltre disponibile sul sito la Certificazione unica 2023 riferita ai trattamenti previdenziali percepiti nell’anno 2022.

Pensioni aprile 2023: cedolino Inps visibile dal 20 marzo, aumenti e date di pagamento

Si può già prendere visione, da oggi 20 marzo, del cedolino delle pensioni che saranno pagate nel mese di aprile 2023. I pensionati possono accedere alla propria area riservata del portale dell’Inps con le proprie credenziali per conoscere l’importo della pensione che sarà erogata nei primi giorni di aprile. Sono state rese note le date di pagamento delle pensioni del prossimo mese. Chi ha l’accredito sul conto corrente bancario o postale percepirà l’importo sabato 1° aprile. Per chi, invece, va in posta a riscuotere la pensione cambiano i giorni di pagamento in base alla prima lettera del cognome. Sabato 1° aprile, solo di mattina, verranno pagate le pensioni per chi ha il cognome che inizi per A o B; poi lunedì 3 aprile saranno pagate le pensioni dalla C alla D; martedì 4 aprile quelle dalla E alla K; mercoledì 5 aprile dalla L alla O; giovedì 6 aprile dalla P alla R; venerdì 7 aprile dalla S alla Z. Le pensioni avranno importo maggiorato per la perequazione degli assegni all’inflazione del 2022, pari al 7,3%. Non si tratta del dato definitivo che è stato dell’8,1%, la cui differenza con quanto viene pagato attualmente sarà erogata dall’Inps successivamente e con conguaglio finale sulla differenza. Per il momento, dunque, chi ha una pensione pari a 2.101,52 euro (fino a quattro volte l’importo del trattamento minimo), ha un aumento pari al 100% della percentuale di inflazione, ovvero del 7,3%; per chi prende una pensione di importo superiore, la percentuale di perequazione si abbassa, secondo quanto prevede la legge di Bilancio 2023.

Inps, dove si trova la Certificazione unica 2023 sul sito e come scaricarla

Si ricorda, inoltre, che il portale dell’Inps ha subito recentemente delle variazioni grafiche. Nell’ottica di offrire servizi al cittadino sempre più ottimizzati e rispondenti alle sue necessità, tutto ciò che riguarda le pensioni lo si può trovare nella sezione “Pensioni e Previdenza”, cliccando sul tasto in alto a sinistra oppure nella colonna di destra del sito, tra i servizi più utilizzati. Tra le novità che si ritrovano anche nella home page del sito Inps, c’è anche la possibilità di utilizzare il servizio della Certificazione Unica che, per l’anno 2023, è disponibile dal 16 marzo scorso. Allo stesso servizio può accedere, oltre ai pensionati, anche chi percepisce stipendi da lavoro dipendente e assimilati, da lavoro autonomo, da redditi di provvigioni e di altra natura. Il modello di Certificazione unica è il documento mediante il quale l’Inps certifica ai soggetti titolari di prestazioni pensionistiche, previdenziali, assistenziali e a sostegno del reddito gli emolumenti corrisposti nell’anno d’imposta. Quindi, nella sezione si trova la Certificazione unica del 2023 per le prestazioni del 2022. I pensionati possono visualizzare il documento online e stamparlo accedendo con le credenziali personali alla propria area personale “MyInps” e seguendo il percorso: “I tuoi servizi e strumenti” > “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti dall’Inps” > “Comunicazioni Fiscali”.