Riforma fiscale, con l’Irpef a 3 aliquote e i nuovi scaglioni risparmio tasse fino a 1.150 euro: è quanto elaborato nelle varie simulazioni dalla Fondazione nazionale dei commercialisti considerando i vari scenari del nuovo regime di tassazione in arrivo. Quella decisa dal governo guidato da Giorgia Meloni sarà una riforma del Fisco che farà scendere il numero delle aliquote dalle quattro attuali a tre. Ad oggi non è stato ancora deciso il valore delle varie aliquote, oggetto di vari studi da parte dei tecnici del ministero dell’Economia e delle Finanze. L’ipotesi più realistica è quella di accorpare le prime due aliquote e i primi due scaglioni di reddito, arrivando a una percentuale unica per le fasce più basse dei redditi dei contribuenti – fino a 28.000 euro all’anno – e alla perdita di due punti percentuali dell’aliquota (dal 25% al 23% per chi ha redditi da 15.000 a 28.000 euro). Le altre fasce più alte di reddito rimarrebbero invariate rispetto all’attuale assetto fiscale: sopra i 28mila euro e fino ai 50mila euro l’aliquota Irpef è pari al 33%; sopra i 50mila euro l’aliquota è sempre del 43%.

Riforma fiscale Irpef a 3 aliquote, chi ci guadagna e quanto si risparmia: ecco le simulazioni, meno tasse per chi guadagna di più

Presupposto fondamentale al quale arriva la Fondazione nazionale dei commercialisti è che, da questa riforma fiscale, ci guadagnino un po’ tutti i redditi, ma se in valore assoluto risparmia di più chi ha redditi più alti, in termini relativi il taglio alle imposte si fa sentire di più su chi ha redditi più bassi. Ciò dipende dalla struttura progressiva della tassazione. Le simulazioni della Fondazioni, inoltre, sono state fatte a tre livelli di reddito: 20.000 euro, 35.000 e 60.000 euro. Nel primo scenario di aliquote, con le tre percentuali del 23% fino a 28.000 euro, del 33% fino a 50.000 euro (due punti percentuali in meno rispetto all’aliquota attuale), e del 43% per redditi più alti, ne guadagnerebbero tutti ma in misura differente. Infatti, i redditi fino a 20.000 euro avrebbero un risparmio, in termini di Irpef da pagare, di 100 euro; 400 euro sarebbero le imposte in meno da versare per chi guadagna 35.000 euro all’anno e 700 euro in meno di tasse per i redditi più alti. Una seconda ipotesi, più costosa per il bilancio dello Stato, avrebbe quale scenario l’abbassamento di sette punti percentuali della terza aliquota. Pertanto, si pagherebbe il 23% fino a 15.000 euro; il 28% fino a 50.000 euro e il 43% per redditi superiori. La revisioni delle aliquote, dunque, produrrebbe una perdita rispetto all’attuale sistema fiscale per i redditi di 20.000 auro pari a 100 euro, e vantaggi per tutti gli altri. Chi dichiara 35.000 euro di reddito all’anno avrebbe un risparmio di 100 euro, mentre chi guadagna di più arriverebbe a pagare meno tasse per centinaia di euro, fino ad arrivare al limite di 1.150 euro.

Chi ci guadagna e chi ci perde con le nuove aliquote Irpef

C’è ancora un altro scenario preso in considerazione nelle simulazioni della Fondazione nazionale dei commercialisti, ovvero quello meno costoso. In questa ipotesi, il 23% di aliquota spetterebbe per i redditi fino a 28.000 euro (con accorpamento dei primi due scaglioni), la seconda aliquota sarebbe del 35% per redditi fino a 50.000 euro, mentre l’aliquota più alta sarebbe riservata ai redditi oltre i 50.000 euro (43%). Risparmi arriverebbero per chi si trova nella prima fascia (100 euro), mentre per tutti gli altri redditi sopra i 28.000 euro si pagherebbero meno tasse per 260 euro. I risultati finali della riforma fiscale 2023, che si avvertiranno nel 2024, dipenderanno tuttavia dalle scelte che il governo farà sulla no tax area (che aumenterà per i lavoratori dipendenti fino a 8.500 euro, come per i pensionati) e il sistema delle detrazioni e deduzioni delle spese che potrebbero incidere in maniera più incisiva sui redditi, anche su quelli più elevati.