Le Nazioni Unite hanno deciso di decretare crimine di guerra il trasferimento dei bambini dell’Ucraina in territori controllati da Mosca o sul territorio della Federazione Russa.

Ucraina, trasferire bambini è un crimine

Secondo l’organismo dell’Onu, ci sarebbe nel comportamento della Federazione Russa una violazione del diritto internazionale

“Le situazioni esaminate dalla Commissione circa il trasferimento e la deportazione di bambini all’interno dell’Ucraina e verso la Federazione russa violano il diritto internazionale umanitario e costituiscono un crimine di guerra“.

Alla presentazione del rapporto delle Nazioni Unite sull’Ucraina e i suoi bambini, parlando dei crimini russi in guerra, l’ambasciatrice tedesca all’Onu, Katharina Stasch, ha definito i reati perpetrati “odiosi“. Secondo le fonti di Kyiv, sarebbero 16.221 i minori deportati in Russia fino alla fine dello scorso febbraio. Dati non verificabili dai funzionari delle Nazioni Unite, che comunque hanno voluto sottolineare le misure giuridiche e politiche applicate dai responsabili russi al trasferimento dei bambini, oltreché sul decreto firmato da Vladimir Putin nel maggio 2022, che ha facilitato per i bambini dell’Ucraina la concessione della cittadinanza russa.

L’Onu registra crimini contro l’umanità

Attaccare e distruggere le infrastrutture elettriche sono un crimine contro l’umanità. Come conferma il rapporto delle Nazioni Unite,

Le offensive condotte in successive ondate dalle forze armate russe dal 10 ottobre 2022 contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, e il ricorso alla tortura da parte delle autorità russe, potrebbero rappresentare crimini contro l’umanità

Gli esperti hanno individuato “uno schema generalizzato di detenzione illegale” nelle zone controllate dai russi di cui sono stati oggetto molti civili, comprese le donne e i minori. Nella sua attività la Commissione delle Nazioni Unite che ha trattato anche il tema dei bambini, in Ucraina ha visitato 56 località – compresi siti distrutti, luoghi di sepoltura e di tortura – intervistando 348 donne e 247 uomini. Delle numerose violazioni accertate da parte russa, alcune “costituiscono crimini di guerra e comprendono omicidi deliberati, attacchi ai civili,  privazioni della libertà illecite, tortura, stupri, trasferimenti forzati e deportazioni di bambini”. Da registrare inoltre come anche qualche episodio ci sia stato anche per mano ucraina, soprattutto a danni di prigionieri russi uccisi, feriti o torturati.