Il Consiglio dei ministri, da quanto si apprende, ha approvato il disegno di legge delega al governo per la riforma fiscale. Così il Ministero dell’Economia e Finanza:

La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni ’70. Le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese.

Riforma fiscale, le novità

Tra le novità principali c’è al riforma dell’Irpef che, per come è stata varata dal Consiglio dei ministri, e secondo quello che riferisce il Mef, garantisce l’equità orizzontale attraverso la riduzione della pressione fiscale. Le aliquote fiscali passano da 4 a 3 e con l’obiettivo della flat tax per tutti. Oltre a questo è previsto anche l’innalzamento a 85 mila euro della soglia della flat tax per gli autonomi disposta nell’ultima legge di bilancio. L’obiettivo del governo, in ultima istanza, è quello dell’imposta unica.

La riforma prevede anche riordino delle aliquote agevolate e l’Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità come il pane oppure il latte. Si procede anche alla graduale eliminazione delle imposte IRES e IRAP. Queste due azioni sono agganciate a stimoli per l’assunzione in capo alle aziende: l’aliquota IRES, infatti, scende dal 24% al 15% per le aziende che assumono a tempo indeterminato.

Strumenti per la semplificazione

Il Consiglio dei Ministri ha altresì approvato un provvedimento, presentato dal Ministero dell’Economia e della Finanza, per la semplificazione della circolazione delle emissioni in forma digitale mediante la sperimentazione Fintech. Il Mef lo definisce un tassello fondamentale e introduce il progetto pilota spiegando che l’obiettivo  è quello di consentire agli operatori di mercato di sperimentare l’utilizzo di nuove tecnologie in un ambiente controllato a registro distribuito assicurando un livello di affidabilità delle trasmissioni finanziarie a tutela dei risparmiatori.

Riorganizzazione Mef

Sempre in Consiglio dei Ministri è stato approvato un dpcm che prevede la nuova organizzazione del Mef. Nasce così un nuovo dipartimento del Ministero al quale vengono attribuite competenze in materia di interventi finanziari in alcuni settori specifici: infrastrutture, sostegno all’export, garanzie pubbliche, sostegno sociale e all’expo, valorizzazione del patrimonio pubblico e gestione delle partecipazioni societarie dello Stato e tutela degli attivi strategici.

Al Tesoro, poi, vengono attribuite le competenze sulla programmazione economico finanziaria, la gestione del debito pubblico, i rapporti finanziari europei e internazionali, la regolamentazione e vigilanza finanziaria. Si aggiunge la direzione per i rapporti con gli investitori e istituzioni finanziarie.

La riorganizzazione riguarda anche il dipartimento di ragioneria dove viene introdotto l’ispettorato generale del Pnrr che, in continuità con il precedente servizio, svolgerà attività di coordinamenti nelle fasi di gestione, monitoraggio e rendicontazione del Pnrr.

La riorganizzazione del Mef passa ora al vaglio del Consiglio di Stato e solo successivamente può diventare operativa.