Case green, cresce il fronte del ‘No’ sia nella battaglia tra i partiti che compongono la maggioranza e l’opposizione al Parlamento europeo che ieri ha dato il via libera alla direttiva, sia nel mondo politico italiano. Lo stesso Partito popolare europeo (Ppe) che detiene la maggioranza a Strasburgo, non ha votato compatto sul provvedimento che, se da un lato assicura il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici continentali, dall’altro impone costi alle famiglie per adeguare le proprie abitazioni agli standard richiesti. Famiglie che, a questo punto, si interrogano sull’obbligatorietà di quanto disposto da Bruxelles sui consumi energetici e su quali siano le eventuali conseguenze nel caso in cui ci si rifiuti di effettuare i lavori. È da chiarire fin da subito che la direttiva non impone sanzioni in caso di mancata effettuazione degli interventi. Tuttavia, il pericolo non è affatto scongiurato perché la penalizzazione, in termini di svalutazione del proprio immobile decisa dal mercato, potrebbe essere di gran lunga superiore a una sanzione stabilita per legge. A far da ombra al provvedimento, anche un aumento degli interessi sui mutui che risentirebbero della maggiore o minore garanzia offerta dagli immobili in regola o meno.

Case green, cresce il fronte del ‘No’: cosa prevede la direttiva e perché contrari

All’indomani del via libera del Parlamento europeo al provvedimento sulle Case green al quale gli Stati membri dovranno adeguare la propria legislazione, cresce il fronte dei contrari alla direttiva. Nel pomeriggio di oggi, la stessa presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha espresso le sue perplessità sulla direttiva nel Question time alla Camera: “Rischia di danneggiare l’Italia”. La premier ha parlato di “Ue irragionevole, di un approccio graduale” agli effetti di un provvedimento adottato dal Parlamento europeo che, con il voto di ieri, “ha ulteriormente irrigidito il testo iniziale”. Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture, ha scritto su Twitter di “una patrimoniale contro l’Italia”. Le ragioni del ‘No’ alle Case green sono state spiegate oggi da Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega e relatrice ombra della direttiva in Commissione Industria ed Energia. “La direttiva è passata e questo non ci rincuora perché era un testo al quale sono stati presentati oltre 1.000 emendamenti – ha detto Tovagliari – Questo è significativo di un provvedimento che avesse diverse criticità. Al di là del voto compatto del centrodestra italiano che ha votato contro alla revisione della direttiva (rispetto al testo originario votato in Commissione parlamentare, n.d.r.), all’interno della stessa maggioranza del Parlamento europeo si registra un fortissimo scricchiolio, perché una buona parte del Ppe, a cominciare dal capogruppo Weber, ha votato contro la direttiva. Di fatto, è un provvedimento bandiera della maggioranza Ursula”.

Cosa succede se un proprietario di abitazione non fa i lavori?

La ragione principale del rifiuto alla direttiva europea Case green risiede nel fatto che, se il provvedimento dovesse essere approvato così come è passato ieri nel Parlamento europeo, comporterebbe una svalutazione sulla maggior parte degli immobili degli italiani. La direttiva non introduce sanzioni dirette per chi non svolge gli interventi necessari a far accrescere la classe energetica della propria abitazione alla “E” entro il 2030 e alla “D” al 2033. “La sanzioni è de facto – spiega ancora Isabella Tovaglieri – nel momento in cui entra in vigore la direttiva Case green se i proprietari o gli affittuari delle abitazioni non spendono i soldi (e parliamo di migliaia di euro) per adeguare il proprio immobile agli standard richiesti dall’Europa, è evidente che l’immobile stesso si svaluta economicamente. Per molte famiglie la casa rappresenta l’unico solido patrimonio, senza calcolare tutto il sistema creditizio. Le banche – conclude l’europarlamentare – erogano i mutui richiedendo come garanzia l’immobile. Ma è evidente che se l’immobile perde di valore, banche e proprietari saranno costretti a rinegoziare il mutuo a tassi differenti“. La svalutazione dell’immobile è dunque la sanzione più grave che possa capitare ai proprietari delle abitazioni. Sulla direttiva Case green, la maggioranza del governo italiano ha già dichiarato di essere compatta, rispetto al Ppe in Europa, nel richiedere un ammorbidimento dei paletti del provvedimento, atteso adesso in sede di trilogo, il negoziato seguente nell’iter di approvazione tra Commissione europea, Parlamento di Strasburgo e Consiglio dell’Unione europea.