Papa Francesco oggi festeggia i dieci anni di pontificato. Era il 13 marzo 2013 quando, poco dopo le 19, Jorge Mario Bergoglio si affacciava dal tradizionale balcone di Piazza San Pietro e salutava i fedeli: ““Fratelli e sorelle, buonasera”.

Cominciava l’era Francesco, il Papa degli ultimi. In un podcast realizzato dai media vaticani il Pontefice si racconta in occasione dell’anniversario del suo pontificato.

Nel “Popecast”, Francesco parla della guerra, del momento più bello e infine non ha dubbi: come regalo in questo importante anniversario vorrebbe la pace e indica le tre parole, i “tre sogni” per la Chiesa, il mondo e chi il mondo lo governa, per l’umanità: fratellanza, pianto, sorriso.

Papa Francesco oggi festeggia i dieci anni di Pontificato

Papa Francesco spiega quale sia stato il momento più bello tra le migliaia di udienze, le centinaia di visite in Diocesi e parrocchie e i quaranta viaggi apostolici in ogni angolo del globo:

“L’incontro in piazza San Pietro con i vecchi. I vecchi sono saggezza  e mi aiutano tanto. Anche io sono vecchio, no? Ma i vecchi sono come il buon vino che hanno quella storia stagionata… il linguaggio con i vecchi a me rinnova, mi fanno più giovane non so perché… Sono dei momenti belli, belli, belli”.

Riguardo ai momenti brutti, Bergoglio vuole poi fare “una sintesi” ma “su uno stesso tema”, la guerra. Ecco i ricordi delle visite al cimitero di Redipuglia, al cimitero statunitense ad Anzio, la commemorazione dello sbarco in Normandia. “Mi fa soffrire tanto” pensare ai tanti giovani che sono morti sulla spiaggia.

Papa Francesco “Dietro la guerra l’industria delle armi”

Probabilmente non si aspettava di guidare la Chiesa nel tempo della Terza guerra mondiale.

“Non pensavo… pensavo che la Siria fosse una cosa singolare, ma poi c’è stato lo Yemnen, la tragedia dei rohingya in Myanmar e ho visto che c’era la guerra mondiale ma dietro le guerre c’è l’industria delle armi, questo è diabolico. Mi diceva un tecnico che se durante un anno non si facessero armi nel mondo finirebbe la fame nel mondo. E questo è terribile”.

Il pensiero alla guerra in Ucraina. Da sempre Papa Francesco chiede di trovare un accordo e si è sempre reso disponibile a far da mediatore:

“Mi fa soffrire vedere i morti, ragazzi – sia russi che ucraini, non mi interessa – che non tornano. È dura”.

Alla domanda su cosa vorrebbe in regalo per i 10 anni del Pontificato non ha dubbi: “La pace, ci vuole la pace”.

Da qui, tre parole che corrispondono ai “tre sogni del Papa” per la Chiesa, per il mondo e per chi il mondo lo governa, per l’umanità:

“Tre parole mi vengono: fratellanza, pianto, sorriso. La fratellanza umana, siamo tutti fratelli, ricomporre la fratellanza e imparare a non aver paura di piangere e di sorridere. Quando una persona sa piangere e sa sorridere è una persona che ha i piedi sulla terra e lo sguardo sull’orizzonte del futuro. Una persona che si è dimenticata di piangere qualcosa già non funziona e se si è dimenticato il sorriso, peggio ancora”.
   

Se volete approfondire la figura di Papa Francesco e le innovazioni portate dal Pontefice nella Chiesa potete leggere questo articolo.