D’amore si vive: una ricerca sulla tenerezza, la sessualità e l’amore è il titolo di un documentario realizzato dal regista e filosofo Silvano Agosti.

D’amore si vive: storie di gente comune

Nei primi anni ‘80, Silvano Agosti decise di filmare una serie di interviste che avessero come argomento “la tenerezza, la sessualità e l’amore”. Gli intervistati sarebbero stati persone comuni della provincia di Parma, ma ciascuna con una storia particolare da raccontare.

Delle 46 interviste totali realizzate nell’arco di due anni, Agosti ne selezionò infine soltanto sette, che ancora oggi colpiscono per la straordinaria spontaneità dei protagonisti nel condividere i dettagli più intimi delle proprie vite.

I protagonisti

La scelta ricadde su storie il più possibile diverse tra loro, ciascuna a proprio modo suggestiva. Ci troviamo di fronte ad una variegata umanità, apparentemente semplice, ma con alle spalle storie complesse.

Nella prima scena, una giovane madre racconta con aria trasognata l’esperienza del parto, e descrive le emozioni provate quando ha visto suo figlio per la prima volta. Nella seconda, una donna sposata da anni parla del proprio difficile rapporto con la sessualità, frutto di una rigida educazione cattolica.

Nell’intervista successiva, divenuta virale oggi grazie ai social, un ragazzino di nove anni condivide le proprie acute riflessioni sul mondo degli adulti. In seguito, con sorprendente candore, racconta della propria prima esperienza sessuale con una coetanea. Nella quarta intervista, una giovane tossicodipendente racconta la propria unica, traumatica esperienza di prostituzione.

Nella quinta, Anna, un’ex prostituta di mezza età, parla del proprio lavoro e delle proprie esperienza con gli uomini. Al termine di questa intervista, un disclaimer ci avverte che Anna si sarebbe tolta la vita il giorno successivo all’intervista stessa. Nella sesta intervista vediamo Gloria, una prostituta transgender, raccontare della sua passione per la lirica e del rimpianto di non aver potuto fare la cantante a causa della sua identità di genere.

La settima e ultima intervista, la più lunga, è quella di Lola, una persona che oggi definiremmo non binary, che parla della lunghissima, profonda relazione d’amore con il proprio compagno e della propria fede in Dio.

In una clip al termine del documentario, un ragazzo con sindrome di Down accarezza e abbraccia una bambola.

Lo scandalo

Già considerato un regista sopra le righe, con D’amore si vive Silvano Agosti destò scandalo, finendo inevitabilmente al centro di polemiche infuocate. Non mancò neanche chi arrivò a definire il documentario “pornografico”.

La verità è che Agosti riuscì pienamente nell’intento che si proponeva: parlare di amore e di sessualità in maniera franca, tramite le storie di persone semplici con vite complesse. Oggi, riguardando D’amore si vive, è inevitabile domandarsi dove siano e cosa facciano i suoi protagonisti, quasi quaranta anni dopo. Se il piccolo Frank abbia realizzato il sogno di vivere in una bella casa con una ragazza amata, se la giovane della quarta intervista sia riuscita a sconfiggere la propria tossicodipendenza. Ce lo chiediamo perché, per il tempo di quelle brevi interviste, abbiamo empatizzato con loro; perché li abbiamo incontrati, per un momento, grazie alle finestre che Silvano Agosti ha aperto per noi sulle loro vite, perché potessimo guardarvi attraverso e riconoscerci in loro.

Chiara Genovese