È terminato intorno alle 18 di oggi, giovedì 9 marzo, il Cdm in programma al palazzo del Comune di Cutro: nel primo pomeriggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni era arrivata nella città colpita dal naufragio dello scorso 26 febbraio, in cui sono morte più di 70 persone, pronta a presiedere il Consiglio dei ministri odierno.

All’ordine del giorno c’era proprio il tema dei migranti: sul tavolo una bozza di decreto per la gestione dei flussi, approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Previste pene più aspre per gli scafisti, mentre saranno potenziati i centri rimpatri dove i migranti arrivano e vengono accolti.

A Cutro anche i due vicepremier, il ministro della Giustizia e il titolare del Viminale

Al termine del Cdm di Cutro è prevista una conferenza stampa, alla quale parteciperanno, oltre a Meloni, i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il titolare del Viminale Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Per l’occasione, il piccolo comune della provincia di Crotone è stato letteralmente blindato: disposto un grande spiegamento di forze dell’ordine nel centro della piazza che accoglierà l’esecutivo, mentre le strade sono state transennate. Le attività commerciali rimarranno chiuse tra le 12.30 e le 19, come da ordinanza firmata dal sindaco di Cutro Antonio Ceraso. Proprio il primo cittadino, insieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, era presente sul posto per accogliere Meloni e i vicepremier.

Entrando in municipio poco prima della riunione del Cdm, nell’esprimere il cordoglio del governo sulla tragedia di Cutro, Giorgia Meloni ha scoperto una targa, ubicata nell’androne di ingresso, che riprende una frase pronunciata da Papa Francesco.

I trafficanti di esseri umani siano fermati.

Cdm a Cutro, nuove norme su flussi e scafisti: i dettagli

Una stretta sugli scafisti e nuove norme sul flussi migratori: queste le novità principali del decreto approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri riunitosi a Cutro.

Secondo le prime indiscrezioni sarebbe saltata la norma che puntava a rafforzare la sorveglianza marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. Proposta e discussa durante il preconsiglio, la norma era comparsa nelle prime bozze del decreto migranti, ma alla fine il Cdm avrebbe deciso di abrogarla.

Il decreto flussi prevede quote preferenziali da assegnare ai lavoratori di Paesi che, “anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari”.

Se i trafficanti fanno del male ai migranti, possono incorrere in una pena di fino a 30 anni di carcere. Nel decreto sul tavolo del Cdm a Cutro, nel dettaglio, si legge come chiunque “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” quando “il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenuto in conferenza stampa al termine del Cdm, ha parlato di “intervento penale estremamente severo” nei confronti degli scafisti e di “chi organizza, finanzia, promuove in qualsiasi modo questa tratta di persone”.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha invece comunicato un’altra novità, che riguarda l’estensione della durata del permesso di soggiorno in rinnovo.

Il primo dura due anni e l’altro biennio viene esteso a tre anni. In modo da avere un quinquennio, dopo il quale il migrante può richiedere il permesso di lungo soggiornante. Tutto questo senza ridurre i controlli che noi facciamo in materia del mantenimento dei requisiti soggettivi delle persone.