Un quarto posto e un ritiro non sono certo un buon biglietto da visita per la nuova Ferrari. La Rossa non si aspettava certo il gradino più alto del podio da subito, ma nemmeno tutte queste difficoltà e almeno un podio come dichiarato da Vasseur prima del Gran Premio, anche se Carlos Sainz la pensava diversamente.

Sul banco degli imputati oltre ai piloti, che hanno però dovuto avere a che fare con l’affidabilità e il deterioramento delle gomme. Questi fattori hanno fatto in modo che Alonso “beffasse” Sainz rubandogli il gradino più basso del podio.

Ma Sainz è andato oltre i vecchi problemi della Ferrari: secondo lo spagnolo infatti uno dei fattori che ha dato problemi alla SF-23 è stata la conformazione del circuito di Sakhir, che ha amplificato i difetti della monoposto Ferrari.

Secondo lui il circuito, molto abrasivo non essendo mai stato ri-asfaltato dal 2004, ha condizionato l’andamento della gara più della macchina.

L’analisi di Sainz e la previsione per Gedda

Come avete visto nella mia battaglia con Fernando, che mi è quasi costata una posizione a favore di Hamilton, non appena spingiamo questa macchina su queste gomme, inizia il degrado. È chiaramente il nostro più grande punto debole ed è chiaro che Red Bull e Aston Martin stanno facendo qualcosa con le gomme che noi non comprendiamo appieno. Dobbiamo trovarlo perché ci sta costando la gara. Credo che potremo essere competitivi a Gedda perché l’asfalto ti permette di spingere di più, c’è meno degrado. Con queste macchine, abbiamo avuto solo un banco di prova, che è stato il Bahrain. È chiaro quale sia il nostro problema a Sakhir, quindi vediamo a Gedda, l’asfalto diverso e un tracciato front-limited potrebbero aiutarci. Sapevo che Alonso mi avrebbe superato, era molto più veloce. Mi ha dato dieci secondi, questo dimostra il vantaggio di ritmo che aveva: se non avesse avuto il problema alla partenza, mi avrebbe superato molto prima