Carlo Calenda, leader della federazione Azione/Italia Viva, è stato ospite questa mattina di Agorà. Il programma del palinsesto di Rai 3. Il Terzo Polo, oggi, incontrerà le associazioni sanitarie del paese per discutere: “Del principale problema, come diciamo da quando siamo nati, del nostro paese”. Un tema caro al Terzo Polo sul quale, assicura Calenda, c’è la massima disponibilità a collaborare con altre componenti dell’opposizione. E, nello specifico, con il Partito Democratico di Elly Schlein. Il suo commento:

Sui temi comuni come la sanità o il salario minimo è giusto parlare. Altra cosa è un’alleanza politica: su alcune cose non sono d’accordo con Elly Schlein.

Proprio sul salario minimo Calenda ha allargato la disponibilità a parlare anche a Giuseppe Conte:

Sono d’accordo con il Movimento 5 Stelle a fissarlo a 9 euro. Su altre cose sono meno d’accordo. Il M5s sono i miei avversari assoluti, ma se dicono una cosa giusta perché non devo dirlo? Lavoreremo insieme ad un testo condiviso, e sul resto continueremo nelle nostre differenze.

Le aperture alle opposizioni vengono alternate da altrettante critiche. E lo stesso avviene nei confronti del governo. Il Terzo Polo punta a posizionarsi sui temi, senza preconcetti politici o di parte. Ne è certo Calenda che, infatti, giudica con sfumature di grigio anche l’operato dell’esecutivo Meloni:

Non siamo mai stati ambigui. Siamo stati sempre all’opposizione. Però non operiamo ideologicamente. Questo vuol dire che se abbiamo idee diverse – come è successo sulla legge di bilancio – lo facciamo presente al governo. Ma, allo stesso tempo, diciamo pubblicamente se siamo d’accordo su alcune cose. Penso al reddito di cittadinanza e alla linea sulla politica estera

Terzo Polo verso il nuovo partito: ma ancora non c’è il nome

Ma la federazione Azione/Italia Viva è pronta a ricostituirsi come un partito politico. Il processo, annunciato ed atteso ormai da tempo, viene ribadito oggi da Calenda che spiega:

Ci sarà un partito liberal-democratico che metterà insieme persone dell’area liberale del centrodestra e dell’area riformista del centrosinistra. Portando avanti con onore ed oggettività la politica intesa come arte di fare governo. Non demonizzando questo o quel nemico. Quando dico una cosa non la dico contro qualcuno. Nome del partito? Ci dobbiamo lavorare.

Del progetto farà parte anche Matteo Renzi ma non con ruoli di leadership. Ne è sicuro Carlo Calenda che, nel dirlo, sottolinea anche l’ovvietà del fatto che presenterà la sua candidatura per la leadership del nascituro soggetto politico. Il commento:

Io mi presenterò come segretario. Renzi? Ha detto che il suo tempo lo ha fatto e lascerà spazio ad altri dando, pur nel passo indietro, il suo contributo. Donna alla guida? Chi vorrà candidarsi potrà farlo, sarà un processo aperto e competitivo.

Strage di Cutro e migrazione

Non cado nel tranello delle opposizioni sul fatto se e quando doveva andare. Io parlerei, piuttosto, del perché non ha funzionato il sistema di salvataggio e come risolverlo. Dimissioni Piantedosi? Il Ministro non è il suo lavoro. Prima si è messo sulla difensiva con frasi irresponsabili e poi ha detto ‘li andiamo a prendere là’. C’è grande confusione. Le parole, per un Ministro, sono importanti.

Questo il commento di Calenda, infine, sulla questione migratoria che torna in auge dopo la strage del naufragio di Cutro. Sulla sua idea di regolamentazione migratorio, poi, aggiunge:

Chi trova lavoro va regolarizzato e chi fa un corso di studio qui deve essere naturalizzato. Chi sta qui va integrato altrimenti diventa pericoloso e propenso a delinquere. Il governo ha fatto una campagna sul blocco navale ed ora fa entrare migranti. Io dico: come prima cosa integriamo chi c’è. Ma queste cose vanno affrontare nella loro complessità, non con ideologia.