Coniugi uccisi a Brindisi oggi. Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio di Antonio Calò e della moglie Caterina Martucci, due coniugi uccisi a fucilate nella loro abitazione situata in contrada Canali, a circa un chilometro dalla borgata di Serranova. Gli inquirenti avevano da subito scartato l’ipotesi di una rapina finita male. La coppia viveva infatti in condizioni modeste. I due coniugi percepivano una pensione sociale vivendo dei prodotti della loro terra. Al momento poi del ritrovamento dei corpi, la casa non era in soqquadro. Per questo motivo le indagini si sono concentrate in ambito familiare. I carabinieri stanno cercando di far luce su possibili dissidi familiari. Proprio Antonio e la moglie avevano ricevuto un lascito importante. Il fratello della vittima aveva lasciato loro un’abitazione con un terreno annesso che avrebbe potuto far gola a qualcuno.

Coniugi uccisi a Brindisi oggi, sequestrato un fucile da caccia

Nel pomeriggio di ieri è stato sequestrato un fucile da caccia presso l’abitazione di un fratello 84enne della vittima. I militari sono tornati a casa di Cosimo dopo una prima perquisizione effettuata nell’immediatezza del duplice omicidio. Anche in quella circostanza era stato sequestrato un primo fucile da caccia, pare legalmente detenuto. L’arma ritrovata nel pomeriggio di ieri è stata portata poi in caserma anche se stando alle indiscrezioni il sequestro non è avvenuto nell’ambito delle indagini sull’omicidio. L’arma non sarebbe riconducibile all’omicidio pur essendo stata acquistata qualche settimana fa. E’ stata trovata in un locale assieme ad altri attrezzi di lavoro. Per questo motivo, Cosimo Calò e il figlio Vincenzo sono stati ascoltati dai carabinieri. Usciti poco fa dalla caserma, non hanno rilasciato dichiarazioni ai giornalisti presenti. Al momento non risultano indagati. I due, convocati dagli stessi militari, non erano accompagnati da avvocati e sono stati ascoltati come persone informate sui fatti. Fratello della vittima e nipote sono rimasti in caserma per più di tre ore.

Il movente

Non è ancora chiaro il movente del duplice omicidio. Gli inquirenti battono la pista familiare legata a dissapori per questioni di terreni ed eredità. Proprio il giorno in cui è avvenuto l’omicidio Antonio Calò, con un altro fratello, Carmelo, avevano appuntamento con un avvocato per concordare alcuni dettagli in merito alla questione dell’eredità di un’abitazione lasciata ad Antonio da un altro fratello, Angelo, che era venuto a mancare due anni fa. Il tutto per un valore non superiore a 50mila euro. A rinvenire i corpi dei due coniugi era stato proprio il fratello della vittima preoccupato per non essersi riuscito a mettere in contatto con la coppia. I carabinieri arrivati sul posto avevano poi scoperto i cadaveri dei coniugi. Dopo aver escluso l’ipotesi dell’omicidio-suicidio, la Procura di Brindisi ha iniziato ad indagare per duplice omicidio. Chi conosceva le due vittime residenti nel piccolo centro pugliese li ha descritti come persone riservate che raramente si allontanavano dalla loro abitazione. La zona in cui si trova il casolare non risulta coperta dai sistemi di video-sorveglianza e questo ha reso più complicata l’attività investigativa. In questi giorni, i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di parenti e conoscenti delle vittime. In base alla ricostruzione della dinamica, i due coniugi sarebbero stati uccisi da tre colpi di fucile alla testa. Quanto avvenuto è dunque riconducibile ad un’esecuzione da parte di chi avrebbe deciso di ammazzare entrambi i coniugi. La donna è stata ritrovata in camera da letto mentre stringeva il mano il cellulare mentre l’uomo aveva in mano una mazza di ferro e non è escluso che possa essersi difeso. Probabilmente la donna aveva cercato di allertare qualcuno ma non è riuscita a fare in tempo. I concittadini di Antonio e Caterina hanno dimostrato grande solidarietà aderendo ad una raccolta fondi per il funerale.