Lino Guanciale intervista per Il Commissario Ricciardi 2. Torna questa sera la seconda stagione della fiction tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni. In questo nuovo ciclo di episodi il protagonista, oltre ad affrontare nuove indagini, dovrà prendere una decisione su che direzione prendere dal punto di vista sentimentale dato che rischia di perdere per sempre Enrica. Noi di TAG24 abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva proprio Lino Guanciale, che oltre a regalarci alcune anticipazioni ha invitato il pubblico a riscoprire il valore della lettura che questa serie ha contribuito a risvegliare in migliaia di appassionati.

Lino Guanciale intervista Il Commissario Ricciardi 2 video

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Scherziamo subito con Lino Guanciale sul fatto che da fantasma ne La Porta Rossa con Cagliostro ora torni ad interpretare Il Commissario Ricciardi che con i fantasmi ci parla: “Da un lato all’altro dell’aldilà e dell’aldiquà” sottolinea stando alla battuta, poi ci racconta come ha ritrovato Luigi Alfredo Ricciardi: “Ho ritrovato benissimo Il Commissario Ricciardi, sono il lettore più fortunato perché oltre a leggerlo nel salotto di casa mia ho il privilegio enorme di poterlo portare in scena. Credo sia uno dei personaggi più fulminanti degli ultimi decenni della nostra produzione letteraria. Ho ritrovato bene il commissario, perché nonostante la crisi aperta dalla morte di Tata Rosa ed Enrica tra le braccia di un altro uomo legittimamente si ritrova destinato ad aprirsi sempre di più al mondo esterno”.

Quando gli chiediamo se la parte melò sarà più importante rispetto a quella crime dichiara: “Credo che ci sia sempre un buon bilanciamento tra la parte sentimentale e le indagini. L’incontro tra il commissario e le tre figure femminili, perché si aggiunge Bianca a Livia ed Enrica, stabiliscono un triangolo importantissimo per aumentare la consapevolezza emotiva e relazionale del personaggio. Lui porta avanti lo stesso percorso con le indagini, che non sono investigazioni ma scoperte umane. Nelle vittime alle quali cerca di dare giustizia riconosce parti di sé spostando avanti l’asticella della comprensione di sé stesso. Tutto corrisponde al percorso dell’educazione emotiva e sentimentale di un personaggio decisamente anti eroico e particolare”.

Più scrittori che lettori in Italia, situazione aberrante per Lino guanciale

Sappiamo di non essere stati risolutivi, paradossalmente il nostro è il paese con più scrittori e meno lettori. Tutto questo è aberrante, ma d’altra parte è un dato di fatto”, commenta con grande amarezza Lino Guanciale che proprio recentemente ha esordito come scrittore di un libro per bambini “Credo che operazioni come questa de II Commissario Ricciardi, serie di così bel riscontro tratti da testi contemporanei siano importanti perché mostrano come dai testi parte tutto. Lo sappiamo noi attori che abbiamo scelto di incarnare i testi. La lettura è l’esercizio più immaginifico che una persona possa fare, sentiamo di aver fatto qualcosa per renderla piacevole e ce ne rallegriamo”.

Il valore dei sentimenti oggi

Citiamo una frase de “Il Trono di Spade” quando chiediamo a Lino Guanciale se il senso del dovere per Ricciardi sia diventato una tomba per il suo amore: “Io credo che viviamo in un’epoca di grandi sollecitazioni all’istantaneità, siamo davvero portati a sperimentare tutto quanto a rotazione e ci stanchiamo molto presto dei nostri stessi desideri. Fatichiamo a riconoscerli, ma credo che sia stato sempre in modo diversi un po’ così”, poi lancia l’allarme sull’eccessiva tecnologia presente nelle interazioni al giorno d’oggi “Viviamo solo in un’epoca in cui questo processo è accelerato dalla tecnologia a nostra disposizioni, abbiamo più relazioni attraverso dei device che in senso fisico. Credo che in questo senso storie come quella di Ricciardi possano essere importanti da lettori e poi da spettatori, per riscoprire il valore del contatto e la conoscenza fisica di qualcuno per comprendere veramente cosa siano i sentimenti”