Da avvocato di successo ad uomo distrutto dalla droga, fino all’ultimo step della sua parabola discendente: assassino. La storia di Alex Murdaugh potrebbe essere riassunta in queste poche righe.

Chi è Alex Murdaugh

Alex Murdaugh è un (ormai ex) avvocato molto noto, rampollo della famiglia americana Murdaugh, con una dinastia importantissima all’interna del sistema giuridico e giudiziario statunitense, fra avvocati e giudici di ogni tipo. Una vita, la sua, che sembrava davvero destinata a una vita di agio e successi. Fino all’incontro fra Alex Murdaugh e la droga. Oppiodi, che hanno distrutto la vita, la fama e la famiglia dell’uomo, portandolo ad essere un efferato caso di cronaca nera.

L’omicidio e i depistaggi

La vicenda risale alla sera del 7 giugno del 2021, quando Alex Murdaugh aveva chiamato la polizia dal suo cellulare dicendo di aver scoperto il corpo senza vita della moglie Maggie, 52 anni, e del figlio Paul, 22: erano vicini al recinto dei cani da caccia nella loro casa di campagna a Islandton, South Carolina. I corpi erano pieni di ferite da arma da fuoco. L’avvocato aveva raccontato agli agenti di aver scoperto il doppio omicidio dopo essere tornato dalla visita dei suoi anziani genitori, il padre malato terminale e la madre affetta da demenza. In suo favore era scesa in campo la pioggia, che aveva cancellato le ipotetiche tracce incautamente lasciate sul luogo del delitto dall’uomo, che però fu tradito dal segnale del suo cellulare: il tracciamento aveva rivelato come Murdaugh, nelle ore in cui erano stati commessi gli omicidi, fosse vicino al canile e non dai genitori, come aveva sostenuto. 

Il movente dell’omicidio: la compassione

L’imputato aveva ammesso, durante il processo, di aver mentito. Ma era stato il movente a sconvolgere la comunità: Murdaugh avrebbe progettato il crimine per generare solidarietà, nel momento in cui sarebbero emersi i suoi guai finanziari. Negli anni aveva portato via milioni di dollari dai suoi clienti per finanziare la dipendenza maniacale dagli oppioidi. La decisione della corte però non lascia spazio alla possibile pietà davanti ad un uomo distrutto dalla droga: ergastolo senza condizionale. In uno scambio fra imputato e giudice che è destinato a far discutere:

 “Io, signor giudice, rispetto la corte ma, glielo ripeto, sono innocente. Non avrei mai potuto fare del male a mia moglie Maggie. E non avrei mai potuto fare del male a mio figlio Paul”.

La replica del giudice Clifton Newman;

“Forse potrebbe non essere stato lei, ma potrebbe essere stato il mostro che lei è diventato quando ha preso 15, 20, 30, 40, 50, 60 pillole di oppioidi”.