Ron De Santis, governatore della Florida, ancora non ha fatto passi concreti verso la candidatura alle primarie del partito Repubblicano. Questo nonostante molti, nell’area Gop, lo hanno da tempo individuato quale unica alternativa concreta a Donald Trump. De Santis non si è mai espresso nel merito e, seppure non ci sia l’ufficialità di una sua scesa in campo, lancia segnali che vanno proprio verso questa direzione. Nelle ore addietro sono due i segnali emersi: ha pubblicato un nuovo memoriale e messo in rete un video in stile campagna presidenziale. A 44 anni De Santis ha grossi pezzi di partito dalla sua nonché l’emittente televisiva di riferimento del Gop che gli fa gioco: Fox News. Ogni sua mossa, quindi, viene passata sotto scrutinio, alla ricerca di indizi da candidato.

De Santis diffonde un video, un indizio di candidatura?

Nel video in questione, di due minuti, Ron De Santis si rivolge agli elettori. Alle sue spalle appaiono immagini di bandiere americane e di commentatori che lo definiscono un vincente. Il suo speech, scrive l’AGI, recita: “La Florida è la prova concreta che noi non siamo destinati a fallire. Il declino è una scelta ed il successo è alla portata. E la libertà è qualcosa per cui vale la pena combattere”.

Insieme alla clip è uscito un nuovo memoriale chiamato “The Courage to Be Free” (“Il coraggio di essere liberi”) diventato subito un best-seller e considerato il passo necessario che anticipa ogni candidatura. La scorsa settimana il governatore ha riunito a Palm Beach, cioè a un passo dal resort di Mar-a-Lago dove vive il suo potenziale avversario, Donald Trump, donatori e sostenitori.

Ma, come detto, al momento non c’è nessuna sfida. Nel senso che De Santis non ha sciolto la riserva. Anche se sta cominciando a girare l’America e ad arricchire di tappe il suo tour, da New York a Philadelphia e Chicago. La moglie, Casey DeSantis, ha annunciato che la Florida ha assunto 1400 poliziotti, come segno di quella “Law & Order” (“Legge e ordine”), che è da sempre uno dei messaggi elettorali di Trump.

Forfait alla convention repubblicana

Mentre De Santis organizza incontri con elettori e potenziali elettori, il partito repubblicano si dà appuntamento a Washington Dc per la convention di partito: la Conservative Political Action Conference (Cpac). De Santis, tuttavia, si terrà lontano per evitare un palcoscenico che sarà dominato da Trump e dai suoi fedelissimi, inclusi i membri della famiglia. Altro motivo che giustifica il forfait risiede nei sondaggi che sono tutt’altro che positivi per il governatore: da quello di Fox News al più recente realizzato da Emerson College, Trump ha un vantaggio su De Santis che varia dai 15 ai 25 punti di percentuale.

Se De Santis vuole avere una chance di tallonare il vantaggio di Trump deve fare ciò che tutti i potenziali candidati (al momento due: lui e Nikki Haley) non hanno avuto il coraggio di fare: sfidare ufficialmente, e pubblicamente, Donald Trump. La sensazione, nonostante le midterm malamente perse, è che il Tycoon abbia ancora un grosso e trasversale sostegno all’interno del partito. Specie nell’area dell’ultradestra. Ma è un passo che non si può evitare in alcun modo. A meno che non si voglia essere complici di aver steso il tappeto rosso che porterà Trump, comodo comodo, verso l’investitura alle primarie. Così da replicare il duello del 2020 contro Joe Biden. Anche il presidente uscente, infatti, nonostante i dubbi legati all’età, pare destinato ad essere il candidato del partito democratico alle presidenziali del 2024.