Com’è morto Maurizio Costanzo? Al momento non ci sono notizie ufficiali riguardo la causa della morte del giornalista e conduttore televisivo, scomparso oggi all’età di 84 anni.

Com’è morto Maurizio Costanzo?

Maurizio Costanzo aveva subito un’operazione a cuore aperto e nel corso degli anni era stato ricoverato diverse volte per i problemi al cuore. Era da qualche mese che Costanzo non appariva più in tv. L’ultima intervista la rilasciò a Silvia Toffanin in collegamento. Il Maurizio Costanzo Show era stato interrotto ad ottobre dello scorso anno. Non è chiaro se in questi ultimi mesi si fossero aggravati i suoi problemi cardiaci. Poco tempo fa, in un’intervista a Che tempo che fa, sua moglie Maria De Filippi svelò che Costanzo soffriva di diabete.

Biografia

Maurizio Costanzo nasce a Roma il 28 agosto 1938. da Ugo Costanzo, impiegato statale al Ministero dei Trasporti, e Jole De Toni, casalinga. Si diploma in Ragioneria, lascia perdere la carriera universitaria per seguire la passione della carta stampata. Infatti Costanzo, frequentemente appellato ‘dottore’, non si è mai laureato anche se insegna a La Sapienza di Roma alla Facoltà di Scienze della Comunicazione.

Scrive copioni e conduce la trasmissione della radio “Buon pomeriggio” quindi, dalla metà degli anni Settanta, è ideatore e conduttore di diversi spettacoli per la tv. Grazie alle esperienze con programmi come “Bontà loro”, “Acquario”, “Grand’Italia” e “Fascination”, accumula esperienze che lo portano a realizzare il “Maurizio Costanzo Show“, in onda dal 1982.

È anche autore di opere teatrali e collabora a progetti cinematografici. Partecipa alla sceneggiatura di molti film, come “La casa delle finestre che ridono” o “Una giornata particolare”. Dirige anche un film nel 1978: “Melodrammore”. Intuisce alla fine degli anni Settanta il grande talento di Luciano De Crescenzo e ne promuove la sua opera prima (“Così parlo Bellavista”).

Assume intanto la direzione de La Domenica del Corriere e dirige il quotidiano L’Occhio. Fonda a metà degli anni Ottanta la sua società di produzione, Fortuna Audiovisivi, con Alberto Silvestri. Inizia dunque a scrivere e interpretare gli episodi di quella che si può considerare la prima sit-comedy all’italiana, “Orazio”. Collabora con il settimanale Gente ed è uno dei conduttori di Buona Domenica.

Nel 1986 si candida col Partito Radicale, poi nel 1993, dopo aver ospitato l’amico Giovanni Falcone sul palco del Maurizio Costanzo Show,  e aver bruciato una maglietta con su scritto “Mafia made in Italy”, scampa ad un attentato organizzato da Cosa Nostra in Via Fauro, vicino al Teatro Parioli.

Dal momento dell’attentato, Maurizio Costanzo vive sottoposto a un protocollo di protezione che, mentre prima prevedeva 5 uomini di scorta, adesso ne prevede 2.

Tv a parte, Costanzo ha scritto nel corso del tempo una quantità considerevole di libri, fondato una propria società di produzione, ha assunto la responsabilità di direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, ha scritto per i più distinti quotidiani ma anche fornito materiale per riviste più frivole, ha interagito in televisione svariando tra alte pagine di giornalismo e contenitori trash. In definitiva si può ben dire che Maurizio Costanzo è una delle sintesi più significative della società dello spettacolo italiano.