Scoperta ad Ancona una maxi truffa finanziaria per 15 milioni di euro. Ad aver insospettito la Guardia di Finanza alcune movimentazioni bancarie che hanno riportato l’attenzione su 500 contratti di sottoscrizione di prodotti finanziari, che in realtà servivano a procacciare clienti, da parte di una fantomatica società londinese con seconda sede a Roma e varie unità operative tra le Marche e il Lazio. Il tutto con una fitta rete di uffici e promotori sparsi sul territorio nazionale.

Sotto accusa ci sono broker ed ex direttori di banca che, stando alle prime informazioni, avrebbero avvicinato una clientela a loro conosciuta negli anni di attività svolti a fare e consigliare investimenti, approfittando di un legame di fiducia che ora sarebbe venuto meno.

Ancona truffa finanziaria: la tecnica

La tecnica usata era quella del “ghost broker”. I promotori finanziari, in pratica, effettuavano la raccolta del risparmio da parte di ignari investitori senza l’autorizzazione prescritta e per importi elevati.

La clientela pensava infatti di investire in azioni di una società che spaziava dal commercio del grano a quello dell’oro ma in realtà promuoveva, l’illecita compravendita di azioni della società londinese dietro la promessa di profitti immediati, costanti ed elevati, superiori al 10% annuo.

In questo modo venivano ripagati gli investitori, rassicurati da rendimenti veloci e particolarmente favorevoli, che, in realtà, erano garantiti dai fondi raccolti presso nuovi clienti, secondo le dinamiche del noto “schema Ponzi”, un modello di vendita economico truffaldino che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di quelli nuovi a loro volta vittime.

Gli elevati interessi promessi, infatti, sono risultati assolutamente incompatibili con l’assenza di un effettivo piano di investimento e, soprattutto, senza una reale e attiva struttura amministrativa nella capitale inglese, risultata, all’esito delle indagini svolte anche in ambito europeo, nient’altro che un recapito di corrispondenza.

L’entità dell’operazione portata avanti negli anni testimonia la costante attenzione da parte delle Fiamme gialle al contrasto dell’insidioso fenomeno dell’abusivismo finanziario e delle diffuse forme di truffa messe in atto da broker senza scrupoli nei confronti di ignari investitori. Il reato ipotizzato sarebbe esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

Le indagini

L’esito delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e coordinate dal pubblico ministero Daniele Paci, ha consentito così di scoprire e disarticolare la fitta rete di promotori finanziari autori del presunto raggiro.

Pertanto la maxi operazione ha permesso ai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, di dare esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip Carlo Masini presso il Tribunale di Ancona che ha disposto l’applicazione di quattro misure cautelari personali.

1 persona è infatti agli arresti domiciliari ad Ancona e 3 persone hanno l’obbligo di dimora tra Senigallia e Roma oltre al sequestro di due società del valore stimato in oltre 18 milioni di euro fra quote, beni e risorse finanziarie. Le indagini hanno portato inoltre alla denuncia anche di altre 14 persone.

Il volume d’affari movimentato dai circa 500 contratti sottoscritti abusivamente ammonta a 15 milioni di euro, ma potrebbero essere molte di più le persone che si sono fidate, tra cui alcune hanno già presentato denuncia al comando della finanza perché richiesti i soldi indietro non avrebbero ancora ricevuto nulla. Un numero che potrebbe salire ulteriormente con nuove denunce ora che l’indagine è stata resa nota.

Dato il principio della presunta innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

In queste ore sono in corso tutti gli accertamenti finalizzati a far recuperare il denaro investito dalla clientela. Ancora, infatti non si è a conoscenza del fatto che i soldi siano del tutto spariti.