Scuola, domanda di aggiornamento titoli graduatorie a esaurimento (GaE) dei docenti precari e degli insegnanti del sostegno: ecco quando si potrà presentare. Il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara avrebbe previsto di procedere in anticipo con la procedura dell’aggiornamento dei titoli da adempiere per via telematica. Infatti, per l’inserimento dei titoli di specializzazione, i docenti dovrebbero procedere già dal prossimo giugno, affinché – una volta abilitati – possano essere inclusi a pieno titolo nelle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). Si tratta dei titoli di specializzazione sul sostegno e sulla didattica differenziata per gli insegnanti che figurano ancora nelle Graduatorie a esaurimento. Nel 2022 l’aggiornamento dei titoli si svolse dal 1° e il 16 luglio per le graduatorie a esaurimento per poi procedere, dall’8 al 21 luglio, con l’inclusione nelle Graduatorie provinciale per le supplenze da neo-abilitati. Scadenze più a breve si prevedono per quest’anno al fine di definire gli elenchi delle graduatorie dell’anno scolastico 2023-2024.

Scuola, domanda aggiornamento titoli graduatorie docenti: ecco quando per GaE e Gps 2023-2024

Tempistiche anticipate nel 2023 per l’inserimento in via telematica dei titoli di specializzazione relativi al sostegno e alla didattica differenziata per le graduatorie a esaurimento (GaE) e per quelle provinciali per le supplenze (Gps). Rispetto allo scorso anno, quando le date dell’aggiornamento erano fissate dal 1° e il 16 luglio per le Graduatorie a esaurimento e dall’8 al 21 luglio per l’inclusione nelle Gps, quest’anno il ministero dell’Istruzione potrebbe anticipare le procedure al 15 giugno. Ciò significa gli aspiranti insegnanti che otterranno l’abilitazione con il Tirocinio formativo attivo (Tfa) entro il 30 giugno, avranno a disposizione qualche giorno per sciogliere la riserva, con tutta probabilità a partire dal 3 luglio successivo ma in tempi ristretti. La stessa procedura è richiesta anche per i titoli necessari a insegnare la lingua inglese. Per le scuole primarie è necessario superare le prove in lingua e il concorso, oltre ad aver conseguito l’attestato di frequenza ai corsi di formazione svolti durante il servizio, purché autorizzati dal ministero dell’Istruzione; in alternativa è necessario aver conseguito la laurea in Scienza della formazione primaria. Per le scuole superiori, invece, occorre aver ottenuto la laurea in Lingue straniere. Ai fini dell’idoneità all’abilitazione, il ministero di viale Trastevere considera utili anche i certificati rilasciati dal ministero gli Esteri nel caso di servizio per non meno di cinque anni in un Paese estero. Per rientrare nelle graduatorie sul sostegno, è necessario che gli aspiranti insegnanti dichiarino il relativo titolo di specializzazione ed eventuali idoneità ai metodi differenziati. Negli stessi termini dovrebbe essere effettuato anche l’aggiornamento dei titoli per gli insegnanti della legge 68 con non meno del 46% di invalidità. Infine, le procedure riguarderanno anche tutti gli altri insegnanti rientranti nelle categorie protette.

Mobilità scuola 2023, le ultime novità sul vincolo di permanenza di tre anni

Nel frattempo, il ministero dell’Istruzione è alle prese con la questione della mobilità dei docenti per l’anno 2023/2024. Il dicastero di viale Trastevere sta continuando l’interlocuzione con Bruxelles per chiarire la questione dei docenti assunti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che verrebbero esclusi dall’eventuale riforma del vincolo dei tre anni di permanenza nella sede scolastica di titolarità. In altre parole, il vincolo – come chiedono i sindacati – verrebbe alleggerito, ma non per tutti gli insegnanti: per i neoassunti, infatti, rimarrebbero in vigore i tre anni di permanenza prolungata nella scuola dove hanno preso servizio. A giorni è attesa l’ordinanza del ministero dell’Istruzione: i tempi sono stretti, dato che nel 2022 le domande di mobilità decorrevano dal 25 febbraio. Le procedure dei trasferimenti sono propedeutiche a tutte le altre operazioni relative ai docenti: immissioni in ruolo e assegnazioni delle supplenze non possono espletarsi senza la conclusione della mobilità.