Maxi blitz dei Nas che hanno effettuato quasi 2mila controlli in altrettanti studi medici sparsi sull’intero territorio nazionali. Complessivamente, 251 di essi (ossia il 14% del campione) hanno riportato delle irregolarità rispetto agli standard qualitativi: accertate 308 infrazioni di carattere penale e amministrativo.

Le operazioni, come si legge nella nota pubblicata sul portale, erano finalizzate a “controllare la presenza del medico nello studio nei giorni e negli orari comunicati all’Asl oltre a compiere una verifica generale sulla corretta conduzione dell’ambulatorio“. Tuttavia, sono emerse alcune situazioni piuttosto singolari, quali quelle scoperte a Catania e che hanno comportato la chiusura di due studi.

Controlli dei Nas negli studi medici, dai rimborsi in nero alle ricette “estese”

Il quadro completo dell’indagine prosegue poi con un dato ulteriormente significativo: in quasi 7 studi su 10 (il 65% per la precisione) sono state riscontrate carenze igienico strutturali degli ambienti destinati alle visite, come attrezzature non idonee all’uso medico, impiego di locali diversi da quelli dichiarati o privi di sufficiente areazione.

Infrazioni “di base” emerse dai controlli dei Nas all’interno di studi medici, odontoiatrici e pediatrici. Ma vediamo quali sono stati i casi più eclatanti dell’ultima tornata di ispezioni.

A Catania vigeva la prassi di somministrare prescrizioni mediche attraverso il portale on-line da parte dei collaboratori e dei segretari, nel momento in cui i medici titolari degli studi erano assenti: due i centri sanzionati. A Perugia è invece scattato il deferimento per un dottore reo di aver rilasciato prescrizioni di farmaci rimborsabili dalla Mutua con false indicazioni della data. Altro provvedimento di sospensione in un centro di Reggio Calabria per mancanza di abitabilità ed esercizio di altre attività mediche non autorizzate.

In un ambulatorio di Bari sequestrate decine di confezioni di medicinali prive di bollino certificato, probabilmente per usufruire in maniera illegale del rimborso dei farmaci a carico del servizio sanitario pubblico. 650 le confezioni di farmaci scaduti confiscate complessivamente. 51 le persone indagate e deferite.