Alessandro Meluzzi è nato a Napoli il 9 ottobre 1955, è un famoso psichiatra e criminologo, spesso ospite anche in tv come opinionista.

Alessandro Meluzzi età, moglie, figli

Meluzzi ha 67 anni. E’ sposato con una donna di nome Maria, conosciuta in Bolivia, con cui è convolato a nozze dopo 12 giorni di frequentazione diretta e due mesi di telefonate. La coppia ha una figlia: Araceli, nata a Moncalieri nell’agosto 1989, anche lei criminologa. Insieme vivono ad Albugnano, in provincia di Asti.

Biografia

Nato a Napoli da mamma riminese e papà napoletano.


Laureato in Medicina e chirurgia, specializzato in psichiatria, baccalaureato in Filosofia, è psichiatra, psicologo clinico, psicoterapeuta e direttore scientifico della Scuola superiore di umanizzazione della medicina di Alba-Bra. È professore del dipartimento di Psichiatria e Riabilitazione dell’Università di Cagliari e docente dell’Istituto di Psicoterapia Umanistico Esistenziale. Autore di oltre duecento pubblicazioni, è editorialista di periodici e quotidiani e ospite di trasmissioni sulle reti Rai, Mediaset e La7. È stato parlamentare e senatore per due legislature e console onorario del Paraguay.

Attività Politica

Alle elezioni politiche in Italia del 1994 è stato candidato alla Camera dei deputati dal Polo delle Libertà nel collegio di Torino 7, e ha sconfitto di poco Sergio Chiamparino, candidato dell’Alleanza dei Progressisti (35,59% contro 35,15%). Ha aderito al gruppo di Forza Italia. Alle successive elezioni del 1996 è stato candidato al Senato nel collegio di Agropoli dal Polo per le Libertà e ha sconfitto Pier Giovanni Maria Crocco dell’Ulivo. Nel marzo 1998 ha lasciato Forza Italia per aderire all’Unione Democratica per la Repubblica (UDR) di Francesco Cossiga. Con lo scioglimento del partito, il 24 febbraio 1999, insieme agli altri “cossighiani” ha aderito al gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano e per quella lista è stato candidato alle elezioni europee del 1999 nella circoscrizione Italia nord-occidentale, ottenendo 1.416 preferenze (primo della lista), ma senza essere eletto. Nel novembre dello stesso anno lascia Rinnovamento Italiano e segue Cossiga nella nuova Unione per la Repubblica (che in Senato forma la componente “Centro Riformatore” nel gruppo misto), che abbandona poche settimane dopo, il 21 dicembre 1999, alla vigilia della fiducia al governo D’Alema II, quando passa alla Federazione dei Verdi. Nel febbraio del 2000, infine, dà vita, insieme a Stefano Pedica (un altro ex UDR), ai “Cristiano Democratici Europei”, un movimento di ispirazione centrista, presente soprattutto nel Lazio, che aderisce all’Unione Democratici per l’Europa (UDEUR) di Clemente Mastella. Resta a Palazzo Madama fino al 2001.