Può uno Stato straniero incidere sulla libertà di stampa di un altro Paese? Sì, può succedere. Ed è quello che è capitato ad Iran International, un canale britannico indipendente che ha dovuto sospendere le sue operazioni nel Regno Unito a causa delle minacce che i giornalisti, con sede a Londra, hanno ricevuto da parte del regime iraniano. Ci sono state “significative escalation di minacce provenienti dallo stato dell’Iran” che hanno portato a questa decisione. Rimarrà operativa solo la sede di Washington DC. Negli ultimi mesi diversi sono stati gli attacchi che hanno dovuto subire i giornalisti, al punto che il canale ha dovuto chiudere perché non era più possibile proteggerli. 

A novembre, due giornalisti anglo-iraniani del canale sono stati avvertiti dalla polizia di un possibile rischio per le loro vite. Una presenza di polizia armata era di stanza vicino agli studi del canale a Chiswick, a ovest di Londra. Quindici sono stati i complotti sventanti dalla polizia, dall’inizio del 2022, volti rapire o uccidere individui residenti nel Regno Unito percepiti come nemici del regime iraniano.

La decisione è stata presa venerdì a seguito dell’arresto di un uomo austro-iraniano nelle vicinanze degli studi televisivi. La polizia ha affermato che, nonostante l’arresto dell’uomo, “siamo ancora seriamente preoccupati per la sicurezza delle persone che lavorano in questa azienda”. 

Iran International lascia il Regno Unito

Il direttore generale della rete, Mahmood Enayat, ha detto: “Non posso credere che si sia arrivati a questo” e afferma che questa non è stata solo una minaccia per la stazione televisiva, ma per il pubblico britannico in generale. “Questo è un assalto ai valori di sovranità, sicurezza e libertà di parola che il Regno Unito ha sempre avuto a cuore”, ha aggiunto.

Iran International è stata una delle più importanti fonti di notizie sulla recente ondata di proteste antigovernative in Iran. Le proteste in Iran sono iniziate il 16 settembre, in seguito alla morte di Masha Amini, la 22enne curda arrestata dalla polizia morale per non aver correttamente indossato il velo.

Poiché l’emittente ha continuato a raccontare quanto avveniva nel Paese, ovvero ha documentato le oceaniche proteste antigovernative, Iran International è stato accusato dall’Iran di “incitamento alle rivolte” e “sostegno al terrorismo”. Dal ministro dell’intelligence, Esmail Khatib, l’emittente era identificata come un’organizzazione “terrorista”, una minaccia per la sicurezza nazionale. Il governo iraniano ha annunciato sanzioni contro Iran International e BBC News Persian.